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Economia

Pendolaria 2011: le Marche la seconda regione più tagliata

Dossier Legambiente sui trasporti pubblici: la Regione, quest'anno, ha investito lo 0,13% del bilancio per il servizio pendolare. Dal 2003 al 2011 le Marche hanno speso l'83,6% per l'asfalto e il 16,4% per le ferrovie

“Più treni, meno smog”. È questo lo slogan che hanno utilizzato gli attivisti di Legambiente che questa mattina hanno presidiato la stazione di Ancona per incontrare i pendolari e conoscere le impressioni dei viaggiatori dopo l’entrata in vigore del nuovo orario.
“Questa Regione ha assistito al più grande taglio di treni, dopo il Veneto, in seguito alle scelte scellerate della miope politica nazionale" ha commentato Luigino Quarchioni, presidente di Legambiente Marche .
"Un taglio che si attesta intorno al 13% nelle Marche per il 2011”.
Insieme agli ambientalisti anche i rappresentanti della categoria dei trasporti di Cgil, Cisl e Uil.

Una "disattenzione" del governo centrale che è stata ben accompagnata, negli ultimi anni, da altrettanta distrazione delle regioni, Marche compresa: dal 2003 al 2011, infatti, il governo regionale marchigiano ha investito l’83,6% per strade e autostrade e il restante 16,4% sui binari.
Solo nel 2011 l’investimento a favore del servizio pendolare ammonta allo 0,13% del bilancio regionale. Questi sono alcuni dei dati raccolti nel dossier Pendolaria 2011, il rapporto di Legambiente sugli investimenti nelle infrastrutture e nel trasporto pubblico su ferro.

Ogni giorno sono circa 16.400 i viaggiatori che utilizzano il treno per lavorare, studiare e muoversi nelle Marche, di cui 4.700 sono abbonati.
I pendolari marchigiani, con il cambio d’orario lo scorso 11 dicembre, hanno visto diminuire notevolmente i treni lungo la linea adriatica e quella di Civitanova Marche–Fabriano ma anche i treni a lunga percorrenza.
Con l’investimento regionale dello 0,13%, si assiste al costante finanziamento dei treni Minuetto, iniziato nel 2009, per 2,1 milioni di euro, e a quello di 2,98 milioni per servizi aggiuntivi.

Due note positive per la Regione Marche - "che da sole non bastano" specifica Legambiente - sono l’investimento di fondi Fas della Provincia di Ascoli Piceno per l’elettrificazione della linea Ascoli–Porto d’Ascoli, con 9,5 milioni di euro, e per l’eliminazione di passaggi a livello con 3,6 milioni.
Un altro finanziamento, di 0,5 milioni di euro, è stato destinato nel 2010 alla fermata di “Ancona Stadio” per l’avanzamento della metropolitana leggera di Ancona.
Inoltre, è previsto un intervento di circa 2 milioni di euro, frutto dell’accordo tra Regione, Rfi e amministrazioni locali per il recupero di stazioni minori e impresenziate, che vede interventi per il restyling di fermate rimaste finora in stato di semiabbandono. Beneficeranno di questo accordo le stazioni di Senigallia, Tolentino, Loreto e San Severino Marche.

“La grande infrastruttura di cui questa Regione oggi ha bisogno, in questo momento in cui le città sono assediate dallo smog e i prezzi dei carburanti alle stelle, è la metropolitana di superficie – conclude Quarchioni -. Depotenziare il sistema di trasporto pubblico ora significherebbe minare profondamente le sorti di un’intera comunità. [...]Ci appelliamo alla politica perché colga appieno l’importanza e la necessità di investire sul trasporto pubblico locale e si metta a lavoro subito per recuperare l’enorme ritardo accumulato dalla nostra Regione in tema di ferrovie”
 

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