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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

Crollano le partite Iva, 2023 anno nero per le imprese: i dati choc di CNA

Dal 2014 ad oggi la città ha perso ben 1.139 partite iva, passando da uno stock pari a 8.378 alle 7.239 del 2023

ANCONA – L’annuale elaborazione dei dati dello stock di imprese della città di Ancona, elaborati da CNA Ancona su dati InfoCamere, rimandano una fotografia preoccupante. Dal 2014 ad oggi la città ha perso ben 1.139 partite iva, passando da uno stock pari a 8.378 alle 7.239 del 2023. Nell’anno in corso registriamo un calo di 489 partite iva pari ad un -6,33% rispetto al 2022, dato che polverizza il record del 2022 e che pone il 2023 come nuovo “anno nero” per le imprese. Entrando nei dettagli dei codice Ateco più rilevanti in termini di consistenza (agricoltura, commercio, turismo, manifattura, etc.) si possono notare i cali consistente del 10% di Agricoltura (Ateco A) e Commercio (Ateco G), quello delle costruzioni pari a -7,75%, delle attività manifatturiere che si attesta a -7,09%.

Dopo i dati illustrati da Andrea Cantori e Raffaele Giorgetti (rispettivamente Segretario e Presidente della CNA di Ancona), l’assessore Angelo Eliantonio ha commentato l’analisi fatta dai vertici CNA. Secondo l’assessore “una delle più grandi difficoltà che si trova a fronteggiare l’imprenditore è la spada di Damocle degli affitti che sono regolati dal mercato. Chi ha una attività di qualità si scontra con la realtà degli affitti di corso Garibaldi. Su alcuni interventi di livello nazionale che possono agevolare gli affitti, come la cedolare secca, vi sta lavorando il governo. Ora a livello locale occorre fare una scelta: possiamo fare una “guerra ai proprietari”, usando la leva dell’Imu per i locali non affittati. Ma quanto può incidere questo strumento sulla reale diminuzione delle locazioni, quanto può essere efficace? Secondo me questa non è la strada giusta. 

Per riuscire a mettere in campo politiche tese ad agevolare gli affitti occorrono risorse. Oggi il comune di Ancona ha 5 milioni in più di costi derivanti da utenze e interessi passivi. Dobbiamo quindi risolvere prima questo problema. Il G7 ci permette di avere 2 milioni per le manutenzioni (strade e marciapiedi). Altre risorse arriveranno dall’imminente uscita del bando regionale per i Centri Commerciali Naturali dove un ruolo lo avranno le associazioni di categoria. Ogni assessore dovrà fare la sua parte per razionalizzare la spesa e liberare risorse. Esiste inoltre un problema di evasione dei canoni di affitto dei beni dell’ente, in una situazione dove ad oggi il comune non sa quanti immobili ha a disposizione.Il bilancio del comune di Ancona è ingessato e con questa situazione non possiamo programmare. Il processo di revisione della spesa o del mancato incasso è dirimente.Uno degli asset è quello di essere attrattivi, perché incide sulla percezione delle persone. In passato Ancona ha avuto una influenza pessima sulla percezione dell’hinterland e sugli anconetani che hanno scelto mete diverse dal nostro centro storico. Dobbiamo in primis far ritornare gli anconetani in città. Questo ha mosso la nostra azione attraverso i grandi eventi organizzati.
Vivibile e bello quindi decoro e pulizia: non esiste una città attrattiva se non c’è pulizia e ordine. Su questo fronte stiamo lavorando sulla Galleria Dorica (contesto reso complesso dal fatto che si tratta di un luogo privato) e sugli arredi del percorso da Mare a Mare. Il turismo, articolato però in maniera diversa rispetto al passato. Non si può risolvere solo con approdi e crociere. Più di un milioni di passeggeri al porto di Ancona che però sono solo di passaggio ed usano Ancona come punto di partenza. Stiamo provando a portare in Ancona iniziative nazionali per costringere i turisti a rimanere. Un esempio di questa politica è l’Ulisse Fest, iniziativa di grande profilo nazionale che porta persone e che impatta di più del turismo di passaggio. Riprenderci il Porto Antico ma non con iniziative legate al food dove sono contrario. Vogliamo allestire una vera e propria arena dove organizzare concerti e manifestazioni culturali. Stiamo già organizzando iniziative culturali su questo fronte.”

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