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Parrucchieri abusivi a domicilio, l'allarme di Confartigianato: "C'è in gioco la salute"

«Da una analisi di Confartigianato gli abusivi in provincia sono addirittura un terzo del totale»

Esplode in maniera importante il fenomeno dell'abusivismo nel settore dell'estetica e dell'acconciatura con un numero sempre più importante di persone che lavorano a casa ricevendo i clienti come fossero veri e propri saloni.

«Da una analisi di Confartigianato gli abusivi in provincia sono addirittura un terzo del totale degli addetti del settore benessere e la cosa allarmante ammonisce Luca Casagrande responsabile del settore benessere di Confartigianato Ancona – Pesaro e Urbino arrivano quasi quotidianamente notizie di consumatori danneggiati, anche gravemente da pratiche mal eseguite o eseguite in assenza delle prescrizioni di legge o a causa di prodotti di scarsa qualità o ancora dall'utilizzo scorretto di apparecchiature o da mancanza di sterilizzazione degli strumenti utilizzati. Tutto ciò determina concorrenza sleale nei confronti degli operatori regolari che pagano le tasse e soprattutto che spendono molti soldi per rispettare tutte le norme igienico sanitarie a cui la categoria deve giustamente sottostare. Siamo arrivati al paradosso che queste persone, comunicano e fanno promozione della propria attività illegale tramite i social network .E' ora che si pensi ad un sistema che possa disincentivare gli abusivi potendo utilizzare queste dichiarazioni sui social come vere e proprie istanze probatorie contro il lavoro nero, non solo a tutela di impresa ma anche del consumatore finale. Per quanto riguarda Confartigianato stiamo continuando a far investire il tempo delle nostre imprese associate in formazione e professionalizzazione, l'unica arma in grado di distinguersi dagli improvvisati e dagli abusivi. Ma è arrivato il tempo che anche le Istituzioni ci diano supporto per tutto ciò che in loro possesso aiutandoci a combattere una battaglia che passa sia dai controlli che a campagne informative nei confronti degli utenti finali a rivolgersi esclusivamente a professionisti».  

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