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Economia

Fibra ed internet veloce: «Solo così l'entroterra può riavviare la sua economia»

Patto tra università e comunità montana per studiare nuovi modelli di business e intercettare fondi europei. Ma senza infrastrutture digitali le idee rischiano di non avere ali

«Si deve portare la fibra ottica nelle aree montane come un tempo si fece per il metano». È Sauro Longhi, rettore dell'università Politecnica delle Marche, a parlare per spingere la Regione Marche a dare priorità, nella sua agenda digitale, alla montagna. «Servirebbero 100 mega» aggiunge il rettore.  Sui tempi non si sa nulla. Quel che è certo è che la connessione veloce serve alle aree montane come il pane. Lo hanno ribadito lo stesso rettore e il presidente dell'Unione Montana del Monte Catria e Monte Nerone, Francesco Passetti, allo sottoscrizione del protocollo d'intesa tra i due enti per collaborare insieme per valorizzare economicamente i territori e cercare di intercettare i fondi europei e regionali nell'ambito della Snai (Strategia Nazionale Aree Interne) lanciata dal Ministero dello Sviluppo Economico per l'entroterra. Ci sono 12 milioni in ballo: 2 di cofinanziamento dei Comuni interessati, 3,8 di fondi statali e 6,2 di regionali tra Psr, Fesr e Fes. Interessa i comuni del Catria e del Nerone ma anche un paio di realtà della Provincia di Ancona come Arcevia e Sassoferrato che hanno stretto un accordo e rientrano nell'area denominata Basso Appennino Pesarese e Anconetano. 

«Con il supporto scientifico della Politecnica – spiega Passetti che è anche sindaco di Frontone - vorremmo dare alle nostre iniziative un supporto tecnologico. Ad esempio servizi sanitari in telemedicina che permettono agli utenti di accedere alle cure senza doversi spostare. L'Ambito sociale e il Distretto Sanitario hanno già formato un gruppo di lavoro per formare gli operatori a questo nuovo servizio. L'Appennino negli ultimi 30 anni ha registrato un costante calo demografico. Abbiamo tanti stranieri che vorrebbero stanziarsi qui da noi e fare impresa ma si chiedono servizi. Senza banda larga non non possiamo partire e promuovere le tante eccellenze paesaggistiche, culturali e agroalimentari legate alle filiere: Apecchio è sede delle città della birra agricola, Cantiano lo è della filiera del cereale e del Pane di Chiaserna, senza dimenticare Acqualagna e il tartufo. Da tempo ci siamo riuniti tra sindaci per ragionare insieme. La causa dei nostri problemi viene dal passato e si chiama campanilismo». 

Fondi che interessano altre due aree interne che, nella loro progettazione, sono state bloccate dal terremoto. L'area di Macerata (con Acquacanina, Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Fiastra, Fiordimonte, Gualdo, Monte San Martino, Montecavallo, Muccia, Penna San Giovanni, Pievebovigliana, Pieve Torina, San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, Sarnano, Serravalle del Chienti, Ussita, Visso) e l'area di Ascoli (con Comunanza, Force, Montedinove, Montemonaco, Rotella, Acquasanta Terme, Arquata del Tronto,  Castignano, Carassai, Montalto delle Marche, Montegallo, Palmiano, Roccafluvione, Cossignano e Offida). Tutti comuni compresi nel cratere sismico. Per questi l'intenzione del Governo è quella di far confluire oltre ai finanziamenti dedicati alle aree interne anche le somme per la ricostruzione. «Non si tratta di ricostruire solo le case ma anche il tessuto socioeconomico» fa notare Passetti. In passato ci si basava sulla mezzadria che gestiva il territorio e teneva in equilibrio l'ecosistema – ha concluso Longhi - Adesso questo sistema si è alterato. L'abbandono delle terre mette a repentaglio anche il sistema idrogeologico della costa ed è anche per questo che dobbiamo trovare il modo di costruire occupazione attorno a competenze e nuovi modelli di business, puntando su aggregazioni che superino il concetto di impresa familiare e permettano collaborazione e reti di impresa».

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