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Economia

Mercato del lavoro, nelle Marche sempre meno imprese: Ancona maglia nera

Aumentano le assunzioni nei settori dell'agricoltura, manifatture ed edilizia

L'osservatorio regionale sul mercato del lavoro ha pubblicato il report annuale 2020, che contiene i dati relativi ai 12 mesi del 2019. In questo lasso di tempo, secondo le stime condotte dell’Istituto Prometeia, il Prodotto interno lordo delle Marche è diminuito dello 0,1%, risultato in controtendenza rispetto a quello registrato a livello nazionale, in crescita dello 0,2%.  Nel corso del 2019, inoltre, sono risultati più contenuti per le Marche sia l’incremento dei consumi delle famiglie (+0,4% nella nostra regione e +0,6% nell’intero Paese) che quello delle pubbliche amministrazioni.

Sempre meno imprese

Il trend di ridimensionamento numerico del tessuto regionale di imprese prosegue nel 2019 a ritmo pressoché invariato rispetto a quello dell’anno precedente, con una diminuzione dell’1,1% dello stock di registrate e dell’1,3% per le attive. La diminuzione delle imprese è dovuta ad un incremento della natimortalità che ha visto prevalere nettamente le cessazioni (9.778) sulle iscrizioni di nuove imprese (8.869). La flessione del numero delle imprese attive nel 2019 riguarda tutte le province delle Marche ma con ritmi diversi: si va dal -0,8% della provincia di Macerata al -1,7% della provincia di Ancona. La regione perde imprese soprattutto nel commercio (-2,6%) e in agricoltura (-2,9%) mentre registra una crescita del tessuto di imprese in quasi tutti i settori dei servizi, specie in quelli delle attività professionali e di consulenza (+2,4%), dei servizi di supporto alle imprese (+4,1%), nelle attività artistiche e sportive (+2,0%) e nella Sanità e altri servizi sociali (+3,5%).

Mercato del lavoro

Nel 2019 i complessivi equilibri del mercato del lavoro regionale registrano un lieve peggioramento rispetto all’anno precedente: tornano infatti a calare gli occupati (-0,3%; erano cresciuti del +3,6% nel 2018) e a crescere le persone in cerca di occupazione (+7,4%; nel 2018 erano diminuite del 23%). Tali dinamiche sono in controtendenza con quelle nazionali, che risultano caratterizzate da un’ulteriore espansione della base occupazionale (+0,6%) e, soprattutto, da una decisa riduzione dello stock di disoccupati (-6,3%). il calo delle assunzioni registrato nel 2019 è più marcato del dato complessivo per il terziario (-8,5% con riferimento al totale contratti) e assai meno intenso per l’agricoltura (-1,7%). Assunzioni in considerevole crescita, rispetto al 2008, nell’agricoltura (+77,1%), nelle manifatture (+22,6%) e nelle costruzioni (+20,3%).

Import-Export

Nel 2019 è cresciuto il contributo al Pil delle esportazioni nette, in crescita perché nelle Marche le vendite sui mercati internazionali sono aumentate del 2,8% (dopo il caso 2,6% nel 2018) mentre l’import è risultato stabile (+0% dopo essere cresciuto di oltre il 9% nel 2018). L’intensità della positiva performance delle esportazioni è risultata doppia rispetto al dato nazionale (+1,4%) e ha contribuito a recuperare almeno in parte il divario che permane tra la regione e il Paese nel recupero dei livelli di export pre-crisi.

Cassa integrazione

Nel 2019 le ore di cassa integrazione guadagni complessivamente autorizzate dall’Inps per le Marche ammontano a quasi 14,4 milioni. Il dato mostra un considerevole incremento rispetto al valore dell’anno precedente con una variazione del +35,7%. accade nel Paese, aumenta solo la componente straordinaria (+108,5%) mentre quella ordinaria e quella in deroga risultano in calo. (-16,3% e -56,5% rispettivamente). La componente straordinaria (CIGS), nel 2019, supera i 9,3 milioni di ore e costituisce quasi il 65% del valore complessivo. In Italia, la medesima quota è pari al 59% circa. Quella ordinaria (CIGO) arriva a sfiorare i 5 milioni di unità (34,5% del totale) ed è destinata all’89,8% all’industria e all’11,2% all’edilizia. 
 

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