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Martedì, 19 Marzo 2024
Economia

Il vino marchigiano alla conquista dei mercati esteri: export +9,5%

E la promozione 2019 parte dal ProWein di Duesseldorf con l'Imt

“Con ProWein (Duesseldorf, 17-19 marzo) si apre la stagione di promozione del vigneto Marche, che lo scorso anno ha registrato una crescita in valore dell’export enologico del 9,5%, circa il triplo della media nazionale”. Lo ha detto il direttore dell’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt), Alberto Mazzoni, commentando i dati definivi sull’export delle regioni italiane rilasciati oggi da Istat. “Dopo ProWein - ha proseguito Mazzoni – sarà Vinitaly il nostro hub per l’internazionalizzazione di un prodotto che secondo Istat vale 57 milioni di euro di vendite all’estero. E sarà l’occasione per riscontrare gli effetti della promozione attuata negli ultimi anni (Ocm e Psr) in rapporto alla crescita del nostro vino nel mondo attraverso uno studio affidato a Nomisma Wine Monitor”.

Ancora una volta unite sotto il segno della promozione del prodotto enologico regionale, le Marche si presentano a ProWein unite con una collettiva di 35 produttori che riunisce le aziende dei 2 consorzi regionali (Imt e Consorzio vini piceni) e rappresenta tutte le 20 Doc marchigiane; si aggiungono altre 23 imprese socie Imt che parteciperanno con stand propri. A Duesseldorf, in programma degustazioni e incontri b2b per un evento che attende oltre 60mila operatori e quasi 7mila espositori provenienti da tutto il mondo.

Stando ai dati Istat, la buona performance del vino marchigiano è sostenuta dai mercati extra-europei che, nel corso dei 12 mesi, hanno aumentato la domanda di oltre il 20%. A trainare la volata dell’export, gli acquisti dagli Stati Uniti che, in aumento di oltre il 40% sul 2017, rappresentano da soli circa 1/3 delle vendite fuori dall’Ue e soffiano alla Svezia (in contrazione) il podio dei top importer. Ottimi i risultati in Cina (+5% circa), Svizzera (+172%), Russia (+32%) e Australia (+57%), mentre anche altri mercati storici del Vecchio Continente (Germania e Regno Unito) esprimono una lieve contrazione (fonte export bevande, Istat).

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