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Economia

Export, per Confindustria in flessione nei primi nove mesi del 2018

«I dati sulle esportazioni confermano le difficoltà che la nostra regione ancora sta vivendo soprattutto in confronto con il trend nazionale» ha dichiarato il Presidente di Confindustria Marche Claudio Schiavoni

Esportazioni in flessione nelle Marche nei primi nove mesi del 2018: una contrazione del 2% rispetto allo stesso periodo del 2017, variazione più accentuata rispetto a quella delle regioni centrali (-0,2%) e in controtendenza rispetto alla media nazionale che ha invece mostrato una crescita del 3,1%. Il peso dell’export della regione sul totale nazionale è diminuito passando dal 2,7% al 2,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente

“I dati sulle esportazioni confermano le difficoltà che la nostra regione ancora sta vivendo soprattutto in confronto con il trend nazionale - ha dichiarato il Presidente di Confindustria Marche Claudio Schiavoni. La sensibile ripresa delle vendite all’estero di alcuni importanti comparti della meccanica non è riuscita a controbilanciare la contrazione delle vendite all’estero di macchinari ed apparecchi, calzature e prodotti farmaceutici che da soli rappresentano il 44% circa del valore dell’export marchigiano”.

“L’auspicio è che si tratti di una fase passeggera - ha continuato Schiavoni – dovuta anche agli squilibri dei mercati esteri, soprattutto quelli extra UE che hanno registrato una maggiore flessione (-6,3%). Le crescenti tensioni geopolitiche e protezionistiche continueranno a caratterizzare il contesto internazionale, con il rischio di generare impatti negativi sul contesto economico globale. Rimaniamo comunque una regione con una forte propensione all’export (30% contro una media nazionale del 28%) e come sistema Confindustria continueremo a lavorare a fianco delle imprese, soprattutto quelle di piccole dimensioni, per aiutarle nei loro processi di internazionalizzazione”. 

Scendendo a livello provinciale solo Pesaro Urbino ha registrato un incremento delle esportazioni (+5,6%) mentre tutte le altre province hanno sperimentato flessioni: lievi ad Ancona (-0,6%) e Macerata (-0,8%), un po’ più sostenute a Fermo (-5,4%). Il risultato più negativo di Ascoli Piceno (-10,4%) è stato ancora una volta fortemente influenzato dalla flessione delle esportazioni del comparto farmaceutico (-14,3%), che rappresenta il 59,6% delle esportazioni totali della provincia.

Tra i principali settori, in flessione sono risultati macchinari ed apparecchi, articoli in pelle e calzature, articoli farmaceutici, mobili, articoli in gomma e materie plastiche, prodotti chimici, carta e prodotti in carta e stampa, altri mezzi di trasporto.
In crescita sono risultate invece le vendite all’estero di metalli di base e prodotti in metallo, computer, apparecchi elettronici e ottici, apparecchi elettrici, articoli di abbigliamento, prodotti tessili, prodotti alimentari e bevande, autoveicoli, minerali non metalliferi.
 

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