Oltre 1.200 aziende in meno: giù l'export, speranze da ricostruzione
Il report della Banca d'Italia descrive una situazione stagnante. Calano le aziende e anche le esportazioni sono minori
Nel primo semestre del 2018 il numero di imprese attive in regione è diminuito dello 0,8% rispetto a 12 mesi prima: oltre 1.200 aziende in meno. Un calo che ha interessato tutti i settori ma che è stato più intenso per agricoltura (-2%) e industria (-1,5%). Lo ha certificato la Banca d'Italia nel suo report congiunturale. Lo studio rivela che i numeri sono molto deludenti per quanto riguarda l'export che diminusce dello 0,5% ma che diventa +1,5% se non si guarda al settore della farmaceutica che risente dei trasferimenti multinazionali. Le Marche faticano ad arrivare nei mercati più lontani come gli Usa (-15,4%), Giappone (-20,5%) e India (-24,6%) mentre vanno bene nei paesi Ue (+2,3%).
Una delle speranze può essere rappresentata dalla ricostruzione post sisma. Qualcosa si sta muovendo nei primi nove mesi del 2018 ma solo nelle province colpite. Restano fuori Ancona e Pesaro Urbino. Notizie positive dal fronte occupazionale: l'occupazione è cresciuta nel primo semestre 2018 del 5,3%. "L’aumento degli occupati è stato più intenso per la componente maschile che per quella femminile. Vi ha influito anche il maggiore impiego degli uomini nei settori dove l’occupazione è cresciuta di più: l’industria e le costruzioni - scrivono da Bankitalia - il numero dei lavoratori è tornato moderatamente a crescere anche nel settore dei servizi, dopo quattro semestri consecutivi di riduzione. Le ore lavorate per occupato sono rimaste sostanzialmente stabili".