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Martedì, 19 Marzo 2024
Economia Senigallia

Cna: "Saldi, calma piatta". Trend migliore a Senigallia grazie ai turisti

Riccardi: "Una volta i saldi erano la cartina tornasole dell'andamento dei consumi e del potere di acquisto delle famiglie oggi possono solo aspirare ad essere una boccata di ossigeno"

Saldi, calma piatta. Mentre fino a qualche anno fa i saldi erano il momento più atteso per gli acquisti e per cambiare il proprio guardaroba, a cinque giorni dall'inizio degli sconti estivi non si è registrato nessun aumento di clienti all’interno dei negozi, tantomeno di curiosi davanti alle vetrine.
La Cna Commercio e Turismo ha interpellato un campione di commercianti della provincia, ne emerge una non variazione delle vendite rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
“Parliamo comunque di percezioni – precisa il responsabile provinciale Cna Commercio e Turismo Andrea Riccardi – perché per avere i dati è ancora presto”.

“Una volta i saldi erano la cartina tornasole dell'andamento dei consumi e del potere di acquisto delle famiglie – continua Riccardi - oggi possono solo aspirare ad essere una boccata di ossigeno per le imprese e un'opportunità per i cittadini di girare il centro alla ricerca del miglior affare. Nella provincia di Ancona il potere di acquisto è diminuito e la tendenza pre-acquisto da parte dell’acquirente è quella di confrontare i prezzi. L’acquisto, che anni fa seguiva gusti e tendenze, oggi diventa insomma intelligente”.

Rispetto ad Ancona, secondo i primissimi dati Cna, a Senigallia si registra un trend migliore, grazie soprattutto alla presenza dei turisti, anche se gli imprenditori senigalliesi lamentano una diminuzione di questi ultimi.
Nella zona di Falconara si segnala stabilità rispetto agli scorsi anni; ad Ancona città si rilevano commercianti soddisfatti e commercianti che evidenziano la necessità di politiche volte a far riprendere i consumi e a sostenere le imprese.

“Da questi primi contatti – prosegue Riccardi – emerge ancora una volta l'esigenza di organizzare iniziative che attirino gente in centro e di dare vita a politiche strutturate come l'apertura del porto, in grado di dare respiro e di far vivere alla città di Ancona il pieno delle sue potenzialità”.

Oltre al settore dell'abbigliamento e delle calzature, anche il settore alimentare mostra come sono cambiati i consumi: nei supermercati la Cna registra una diminuzione della vendita di prodotti freschi e un aumento di spesa nel settore gastronomia. La tendenza dei clienti non è più chiedere affettati e formaggi di qualità a peso, ma prediligere le confezioni a fette in offerta. E se non ci sono prodotti in offerta, acquistano quelli a prezzi più bassi.
Infine, i commercianti interpellati dalla Cna denunciano anche un aumento dei furti.

“L'invito che i commercianti rivolgono agli acquirenti – conclude Riccardi – è quello di scegliere i negozi delle città e i prodotti legati al territorio, mentre ai politici si chiedono politiche certe che riportino un clima di fiducia e di certezza”.

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