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Economia

Bar e ristoranti, un esercito di oltre 16mila dipendenti con 100 euro in più in tasca

Confcommercio stila i dati del settore: quasi il 66% ha un contratto di lavoro stabile ma molti sono part time

Tra bar e ristoranti, in regione, ci sono oltre 16mila lavoratori dipendenti. Di questi, il 29%, lavora in locali della provincia di Ancona: ben 4.766 lavoratori con la componente femminile che prevale su quella maschile (54,1% di donne contro 45,9% di uomini). Per quanto riguarda la tipologia di contratto: il 64,1% è a tempo indeterminato, mentre il 25,5% è a tempo determinato e il 10,4% con contratto stagionale. Il 62,8% dei contratti (2.995) è part time. Sul fronte della nazionalità: sono 3.484 gli addetti di nazionalità italiana (il 73,1%), mentre i lavoratori stranieri sono 1.282 (26,9%). Dati di Confcommercio nel giorno dell’arrivo nel capoluogo regionale di Fipe, la Federazione italiana dei pubblici esercizi, per illustrare gli aspetti del nuovo contratto nazionale del settore. L’incontro si è tenuto nella sede di Confidicoop Marche, alla presenza di Silvio Moretti (irettore Area relazioni sindacali, previdenziali e formazione di Fipe) e del direttore Confcommercio Marche Centrali, Massimiliano Polacco.

Tra i punti principali dell'accordo figurano un aumento in busta paga di 100 euro a regime, rafforzamento dell'assistenza sanitaria integrativa, durata quadriennale e importanti innovazioni mirate al recupero di produttività. «Il nuovo CCNL, indipendente e svincolato dai contratti precedenti, ha un campo di applicazione che interessa oltre un milione di addetti di un settore dove operano più di 300.000 imprese con un fatturato di oltre 80 miliardi di euro - dichiara Fipe -. Ci proponiamo di presentare i contenuti di questo storico accordo alle associazioni di categoria presenti sul territorio, che operano a contatto diretto con i lavoratori: l'obiettivo è di fornire un'informazione puntuale e chiarire eventuali dubbi sul nuovo contratto di lavoro di riferimento, il primo dedicato al settore del fuoricasa italiano. Siamo certi che le importanti innovazioni previste potranno garantire una maggiore flessibilità operativa, favorendo quel recupero di produttività necessario per sostenere gli investimenti migliorativi e rafforzare lo sviluppo di un settore chiave dell'economia italiana». 

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