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Economia

Export positivo per la provincia di Ancona: +4,2% nel 2012

Tra gennaio e dicembre dello scorso anno il valore delle esportazioni doriche è stato 3.572 milioni di euro. Il saldo della bilancia commerciale si mantiene attivo per 190 milioni di euro

Le esportazioni della provincia di Ancona nel 2012 hanno confermato il segno positivo dello scorso anno: sulla base dei dati diffusi oggi dall’ISTAT, infatti, tra gennaio e dicembre dello scorso anno il valore delle esportazioni doriche è stato 3.572 milioni di euro, dato che segna un incremento del 4,10% su base annua, anche se in rallentamento rispetto al 9,2% che si era registrato a fine 2011 e al +11,0% del 2010.

Le importazioni sono state pari a 3.381 milioni di euro, perfettamente in linea con quanto registrato a fine 2011 (+0,24%) ma in netto rallentamento rispetto al +9,8% del 2011 e al + 30% riscontrato nel 2010. Il saldo della bilancia commerciale si mantiene attivo per 190 milioni di euro.

L’andamento della provincia di Ancona si presenta sostanzialmente allineato con quello regionale, in particolare per quello che riguarda le esportazioni. Nelle Marche infatti le vendite all’estero registrano un incremento del 6,02% (10.322 milioni di euro), risultato che tuttavia cela andamenti diversificati tra le province.

Sottolinea Rodolfo Giampieri – Presidente della Camera di Commercio di Ancona “ L’export tiene, anche se rallenta rispetto al 2011 e non siamo ancora tornati ai valori pre-crisi, però in questo delicato periodo le esportazioni stanno salvaguardando l’occupazione territoriale grazie al mantenimento delle imprese manifatturiere locali”.

IL DETTAGLIO. L’andamento locale riflette non solo quello regionale ma anche quello nazionale: le esportazioni italiane sono in crescita ma l’incremento è in forte decelerazione rispetto allo scorso anno. Per le esportazioni italiane i dati indicano infatti una crescita del 3,7%,  mentre nel 2011 si era registrato un  +11,4%.

I settori più significativi delle esportazioni doriche sono gli apparecchi elettrici e i macchinari ed apparecchi n.c.a., che insieme rappresentano quasi la metà delle esportazioni provinciali.

I macchinari e gli apparecchi n.c.a. (macchine per impiego generale, macchine per l’agricoltura e per la formatura dei metalli) sono diventati nel corso del 2012 il primo settore per importanza dell’export dorico: a fine anno le loro esportazioni ammontano a 880 milioni di euro e sono in crescita del +14,8% rispetto alla fine del 2011.

Viceversa, gli apparecchi elettrici nel corso del 2012 hanno esportato merci per 817 milioni di euro, registrando un calo rispetto all’anno precedente del –5,2%. A fine 2012 tale settore, da sempre di spicco per l’economia e l’export provinciale, rappresenta il 23% del totale delle vendite all’estero delle imprese della provincia di Ancona, mentre a fine 2008 esso rappresentava il 34,4%.

Fra gli altri settori più significativi (con export superiori a 200 milioni di euro) si evidenzia un trend positivo per il legno e prodotti in legno (+5%) e per i metalli e prodotti in metallo (+3%).

Nel 2012 le importazioni della provincia di Ancona si dividono in parti quasi uguali fra i prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere (1.920 milioni di euro, in crescita del +9,6% rispetto al 2011) e i prodotti delle attività manifatturiere (1.411 milioni di euro, -9,6%). Fra le prime sono comprese le importazioni di materie energetiche e l’aumento del loro valore a prezzi correnti sconta anche l’aumento del prezzo del petrolio.

Le esportazioni della provincia di Ancona sono rivolte prevalentemente ai mercati europei che ne assorbono il 71% del totale: in particolare l’Unione Europea a 27 paesi rappresenta il 56% del totale del valore delle merci esportate ma i paesi europei non UE sono quelli che mostrano i tassi di crescita più interessanti (+18% contro i paesi UE al +0,8%). In forte crescita le esportazioni verso l’America (+29,7%) mentre sono in calo quelle verso l’Asia (-11,1%): in questo macroraggruppamento si è verificato un calo marcato dal Medio oriente (-18,2%) probabilmente anche a causa dell’instabilità politica di tali paesi, mentre risultano in crescita le esportazioni verso l’Asia orientale (+20,2%).

Le importazioni provengono principalmente dall’Asia con 1.810 milioni di euro, in calo tuttavia del –11,5% rispetto al 2011, seguita dall’Europa con 1.012 milioni di euro (-7,7%).

Fonte: Istat

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