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Gruppo Ferretti, prosegue l’agitazione: “Grande preoccupazione per Ancona”

Prosegue lo stato di agitazione dei lavoratori di tutti gli stabilimenti del Gruppo Ferretti spa, indette 4 ore di sciopero per lunedì in tutti i cantieri del gruppo

Prosegue lo stato di agitazione dei lavoratori di tutti gli stabilimenti del Gruppo Ferretti spa, indette  4 ore di sciopero per lunedì in  tutti i cantieri del gruppo. L’incontro del 5 febbraio scorso, tra i vertici del Gruppo e il coordinamento sindacale FILLEACgil, FILCACisl, FENEAL Uil ed Rsu aziendali, non ha cambiato il giudizio negativo dei sindacati di categoria rispetto al piano industriale,  che prevede tra l'altro, la chiusura dello stabilimento di Forlì.

”Non siamo ancora riusciti ad avere un vero piano aziendale. – secondo FILLEACgil, FILCACisl, FENEAL Uil -  Continuano a non essere chiari gli obiettivi produttivi e commerciali, non è dato sapere quale sia la reale situazione finanziaria dell'impresa. Insomma non abbiamo avuto la possibilità di discutere un vero e proprio piano industriale.”

Forte è la preoccupazione dei sindacati anche per le grandi criticità, emerse durante l’incontro, in  tutto il gruppo ed in particolare per lo stabilimento CRN di Ancona.   “Continuano ad essere risibili i risparmi collegati alla chiusura dello stabilimento forlivese  - proseguono FILLEACgil, FILCACisl, FENEAL Uil -  così come c'è un'evidente sproporzione tra i risparmi effettivi (nel 2014 non si andrà oltre i 2 milioni di euro) e le conseguenze sociali ed occupazionali che si produrranno.”

 Il giorno 11 febbraio è convocato il tavolo presso la  Regione Marche e la Regione Emilia Romagna, nell’occasione  le OOSS di categoria formalizzeranno per iscritto le proprie proposte.

“Continuiamo a pensare che gli obiettivi di contenimento dei costi fissati nel piano siano ampiamente raggiungibili senza produrre conseguenze irreversibili e traumatiche sul piano occupazionale e quindi sociale. Inoltre la chiusura dello stabilimento di Forlì rappresenterebbe l'inizio di una fase di disinvestimento che avrebbe conseguenze su tutto il gruppo e sull'indotto. L’azienda ha assunto, più volte, l’impegno ad utilizzare tutti gli ammortizzatori sociali disponibili prima di considerare interventi che abbiano effetto sull’occupazione, gli ammortizzatori sociali sono ancora tutti a disposizione dell’Azienda e devono essere utilizzati per affrontare la difficile situazione di mercato. Nei mesi scorsi diversi lavoratori hanno manifestato la volontà di aderire alla procedura di mobilità volontaria e incentivata ancora in corso, anche per questa via potrebbe esserci una soluzione non traumatica per i lavoratori. Mentre si pensa alla chiusura dello stabilimento di Forlì ci sono ancora numerose attività che vengono effettuate all’esterno del gruppo o affidate in appalto, in una fase di contrazione delle attività avrebbe senso concentrare alcune di queste lavorazioni sullo stabilimento di Forlì. Ci sono pertanto tutte le condizioni per avviare una vera discussione sulla revisione del piano industriale senza mettere inutilmente in discussione tanti posti di lavoro (camuffandoli con dei trasferimenti)”

Nel frattempo  è stato  richiesto al Ministero dello sviluppo economico l’apertura urgente di un tavolo. Forte è la preoccupazione dei lavoratori che continuano lo stato  di agitazione, sono state infatti proclamate, dal coordinamento sindacale nazionale per il Gruppo Ferretti, ulteriori 4 ore di sciopero, oltre allo sciopero di lunedì 10 febbraio,  da effettuarsi con modalità che andranno definite.  

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