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Commercio ancora in crisi: soffrono di più impresa femminile e ristorazione

Spietati, purtroppo, i nuovi dati dell'Osservatorio del Commercio e del Turismo della Cna Provinciale di Ancona, che delineano una situazione difficile in particolare per l'impresa femminile e per la ristorazione

Il commercio è ancora crisi. Spietati, purtroppo, i nuovi dati dell'Osservatorio del Commercio e del Turismo della Cna Provinciale di Ancona, che delineano una situazione difficile in particolare per l’impresa femminile del settore e per la ristorazione, che cala di circa quattro punti percentuali.

“Nel 2012 – spiega Andrea Riccardi, responsabile provinciale Cna Commercio e Turismo –   l'indice delle vendite al dettaglio è diminuito del 2,2% rispetto all’anno precedente, come risultato di un calo delle vendite di prodotti alimentari ( 0,8%), ma soprattutto di una flessione molto più marcata di quelle di prodotti non alimentari (-2,8%). Sia a livello nazionale che provinciale, il momento più difficile si è registrato nell’aprile del 2012: l’indice Istat è calato di quasi il 7% e la diminuzione delle vendite è proseguita nella seconda metà dell’anno sfiorando per ben due volte (ad ottobre e a dicembre) una diminuzione del 4%”.
 
Dallo studio condotto attraverso il suo Osservatorio, la Cna di Ancona  precisa che in Italia come nelle Marche negli ultimi anni è aumentato il numero medio dei commercianti, tuttavia tale sviluppo è risultato nelle Marche (+1,67%) decisamente inferiore a quello registrato nel Centro Italia (+3,41%) e nel Paese (+3,32%).

“La crescita del numero di commercianti delle Marche – continua Riccardi – è significativamente meno elevata per la componente femminile rispetto a quanto si registra a livello nazionale e nel Centro Italia. Per le commercianti marchigiane la crisi ha significato stagnazione del numero di operatrici, il cui ammontare dopo essere diminuito nel 2010 si è riportato a fine 2012 di poco sopra ai livelli del 2009. Viceversa, per i commercianti maschi, nonostante la crisi, il processo di crescita non è mai venuto meno e nel 2012 il loro numero è cresciuto nelle Marche del 2,39%”.

Per quanto riguarda i saldi tra aperture e chiusure, nella provincia di Ancona si registra un dato negativo tra il complesso delle iscrizioni e delle cessazioni pari a -378 unità, con un calo del -0,8% delle imprese registrate rispetto a inizio anno.

“Il calo è nettamente più marcato per le imprese del commercio – interviene Giovanni Dini direttore Centro Studi Sistema Cna Marche – : a fronte di 474 nuove imprese, 947 sono quelle cessate, con un saldo di –473, pari al -4,2% dello stock di imprese registrate a inizio anno. Le difficoltà sono ancora più marcate per il settore del commercio al dettaglio dove si sono perse 263 imprese (270 le nuove e 533 le cessate). Tengono i servizi di alloggio (le perdite si limitano al -1,58%, 5 esercizi in meno), mentre perdono i servizi di ristorazione (-3,94% pari a 94 esercizi in meno). In assoluto le perdite si concentrano negli esercizi di vendita di articoli di abbigliamento (47 esercizi in meno)”.

Tra i prodotti alimentari si segnala la diminuzione degli esercizi che vendono carni e prodotti a base di carne (-9,93% pari a -15 esercizi), bevande (-8,57%) e frutta e verdura (-8,33%).
Gli intermediari del commercio si riducono di 127 unità pari al -4,48%. Tra questi le perdite più intense riguardano gli intermediari del commercio di macchinari e impianti (-6,71%) e mobili e articoli per la casa (-6,45%).

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