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Economia

Marche, federalismo del tattoo: nelle altre regioni si studia meno

Per aprire un laboratorio di tatuaggi e piercing in Romagna bastano appena 14 ore di formazione. Corsi meno duraturi anche per Abruzzo e Umbria. Cna: «Questione sollevata sui tavoli nazionali»

Tatuaggi e piercing, guai a mettersi nelle mani di persone inesperte. Ma il grado di esperienza sembra essere argomento molto soggettivo a seconda della regione di appartenenza. Federalismo del tattoo? Così pare visto che confrontando la nostra regione con le confinanti si scopre che ognuna ha legiferato in modo differente. Nelle Marche i nuovi regolamenti hanno introdotto un corso professionale di 700 ore per chi intende aprire un'attività e 90 ore di aggiornamento obbligatorio per chi già esercita. Lo ha reso noto nei giorni scorsi Cna che, con il suo settore Benessere e Sanità, sta avviando i corsi di aggiornamento, novità è contenuta nel regolamento 44/2016. «Ora chi intende avviare una nuova attività di tatuaggio, piercing, dermopigmentazione – spiegano da Cna – dovrà frequentare un corso professionale di 700 ore complessive con relativa prova di esame finale davanti ad una commissione regionale mentre per coloro che, invece, alla data di entrata in vigore della legge e del relativo regolamento, già esercitavano l’attività, viene previsto un corso di aggiornamento obbligatorio di complessive 90 ore, con esame finale di qualifica». Quest'ultimo da svolgersi entro i due anni dall'approvazione del regolamento: maggio 2018.

Gli altri studiano meno. Alcuni molto meno. È l'esempio dell'Emilia Romagna dove si seguono le linee guida di una vecchia legge regionale, datata 2007. Il programma di formazione prevede appena 14 ore: 12 di teoria e 2 di esercitazioni pratiche. Nel 2014, a pochi mesi dalle elezioni regionali, era stato presentato in consiglio un progetto di legge per aggiornare la norma. Una volta approvata la legge si sarebbe dovuto scrivere un nuovo regolamento. Proposta caduta con la fine della legislatura. Restano dunque le 14 ore. Immaginiamo un aspirante imprenditore residente sul confine, per dire a Gabicce, intenzionato ad aprire una sua attività: aprirà nelle Marche o in Romagna? Di certo non potrà fare il corso a Rimini per poi aprire a Pesaro. Per avviare un laboratorio occorre l'attestato della regione in cui si apre. Differenze non così marcate, ma pur presenti, per Abruzzo (400 ore di corso, 90 ore per l'aggiornamento) e Umbria (90 ore di corso, nessun aggiornamento). «La situazione è a macchia di leopardo in tutta Italia e per questo avevamo sollevato la questione anche in ambito nazionale – spiega Fausto Bianchelli, responsabile del settore Benessere e Sanità di Cna Ancona – ma il Ministero si è limitato a linee guida, non a una legge uguale per tutti. Ogni regione fa come meglio crede. Il consiglio regionale delle Marche si è orientato sulla legge della Toscana. Gli altri sono rimasti con normative vecchie o comunque più permissiva della nostra».
 

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