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Economia

Ex Sadam: la Confesercenti contro il mega centro commerciale

“Il sindaco Bacci esprime perplessità ma dà il via libera all’accordo. La nuova mega struttura di vendita avrebbe conseguenze letali per l’offerta di servizi commerciali delle nostre città”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

Apprendiamo con grande preoccupazione, purtroppo ancora una volta solo dalla stampa locale, che viene confermato l’accordo  per il piano di riconversione dell’EX Sadam , partendo proprio dalle tre medie strutture commerciali.
Eppure il sindaco del Comune di Jesi Massimo Bacci, nel corso dell’incontro con la nostra Associazione   a inizio estate e direttamente sulla stampa , si era impegnato a contrastare la nascita dei 3 megastore di 2500 metri quadrati ciascuno e dei  30.000 metri quadrati di parco commerciale.  
Ora il sindaco esprime perplessità ma dà il via libera all’accordo: che significa questo? Che, un passo alla volta, ci ritroveremo con tutta la previsione commerciale realizzata? Noi pensiamo che il Sindaco, nelle cui mani sta la programmazione urbanistica del territorio, possa e debba tradurre in atti coerenti le sue perplessità.  Lo stesso appello rivolgiamo alla Regione arche in quanto, nel corso del recente incontro che  vertici Confesercenti delle Marche hanno avuto con il Presidente Spacca, lo stesso Presidente ha affermato che sul territorio regionale non ci saranno nuovi centri commerciali, con l’unica eccezione dell’outlet delle eccellenze marchigiane che sorgerà accanto all’aeroporto delle Marche  previsto allo scopo di promuovere il territorio ed i  suoi prodotti.

Ribadiamo che la nuova mega struttura di vendita prevista nell’area dell’ex Sadam avrebbe conseguenze letali per l’offerta di servizi commerciali delle nostre città, in quanto metterebbe in ginocchio la rete di piccole e medie imprese di un vasto territorio e determinerebbe la perdita di migliaia di posti di lavoro, molti di più di quelli che la struttura stessa sarebbe capace di assicurare. Ma la chiusura dei negozi di vicinato significa anche altro: desertificazione dei centri storici e, quindi, meno sicurezza, meno servizi, meno rapporti sociali, meno turismo.  In cambio, invece, il parco commerciale porterà un aumento del traffico veicolare, più inquinamento e, di conseguenza, meno qualità della vita.

Le Marche, come le altre e più di altre Regioni, soffrono per i morsi di una crisi durissima , che pesa moltissimo su imprese e lavoratori. Tutti dobbiamo sentirci impegnati a sostenere i lavoratori che hanno perso il lavoro, ma dobbiamo percorrere strade che non mettano ancor più in ginocchio le nostre imprese, in particolare le piccole , che sono il nostro tessuto economico e sociale e che rappresentano tanti occupati autonomi e dipendenti.

Dobbiamo sforzarci di cercare strade nuove e non le più comode. Strade nuove  possono trovarsi nei sevizi alle imprese  e proprio per questo avevamo suggerito per l’area ex Sam logistica e ingrosso. Strade nuove stanno inoltre nel turismo, che non è certo turismo commerciale come qualche amministratore (v. Mondolfo) pensa.  Ecco perché abbiamo più volte ripetuto che anche noi vorremmo sedere ai tavoli di crisi: non perché siamo i più bravi, ma perché, nel cercare di tutelare gli interessi del piccolo commercio, possiamo dare un contributo di idee dalle quali può scaturire aiuto alle nostre comunità.

 Chiediamo quindi al Comune di Jesi e   alle altre Istituzioni di mantenere gli impegni presi in ordine al blocco di nuova grande distribuzione, in eccesso già prima della crisi, come attestato dall’Osservatorio della Regione. Confesercenti continuerà ad opporsi con forza all’ipotesi riconversione Ex Sadam secondo l’attuale progetto della proprietà, a tutela delle imprese, dei lavoratori e dell’economia di tutto il territorio marchigiano.
 

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