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Le verdure costano di più? Colpa del caro-petrolio

Studio Coldiretti: un agricoltore marchigiano spende oggi circa 160 euro in più rispetto al novembre del 2010. In totale il caro-petrolio è costato all'agricoltura marchigiana due milioni di euro

In un anno il caro-petrolio è costato all’agricoltura marchigiana due milioni di euro, con un incremento del 46% del costo al litro del gasolio.
La cifra shock è contenuta in un’analisi dalla Coldiretti regionale, condotta dopo che i prezzi raggiunti dai carburanti hanno cominciato a incidere pesantemente nell'attività agricola.
Secondo lo studio in questione, per arare un terreno di dieci ettari (la superficie media aziendale regionale secondo l’Istat) un agricoltore marchigiano sta spendendo oggi circa 160 euro in più rispetto al novembre del 2010.

Oltre all'aumento dei costi per il movimento delle macchine – prosegue il dossier – come i trattori, in agricoltura il caro petrolio colpisce soprattutto le attività agricole che utilizzano il carburante per il riscaldamento delle serre (fiori, ortaggi e funghi), di locali come le stalle, ma anche per l'essiccazione dei foraggi destinati all'alimentazione degli animali.
Ma a subire gli effetti del record nei prezzi del gasolio è l'intero sistema agroalimentare: i costi della logistica incidono dal 30 al 35% per frutta e verdura, assorbendo in media un quarto del fatturato delle imprese agroalimentari.
 

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