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Danni da cinghiali, la Coldiretti: “Ora passiamo ad azioni legali”

Azioni legali contro le istituzioni colpevoli di non riuscire a fermare i danni causati dai cinghiali. E' l'iniziativa di Coldiretti, ultima soluzione per risolvere un problema ormai insostenibile per gli agricoltori del territorio

Azioni legali contro le istituzioni colpevoli di non riuscire a fermare i danni causati dai cinghiali. E’ l’iniziativa di Coldiretti, ultima soluzione per risolvere un problema ormai insostenibile per gli agricoltori del territorio, con le coltivazioni azzerate dalle incursioni degli animali selvatici.

Il tema sarà al centro di un incontro in programma mercoledì 3 ottobre, alle ore 20.30, nella Sala dei mutilati e degli invalidi, in viale Zonghi 6. di Fabriano, una delle zone più colpite dal fenomeno.
Nelle Marche le incursioni dei selvatici nei campi costano in un anno agli agricoltori oltre due milioni di euro, più del doppio rispetto al 2006, secondo un’analisi di Coldiretti.

“Ma il conto è in realtà molto più alto – scrive l’associazione degli agricoltori – poiché i danni subiti vengono risarciti solo in parte, senza nemmeno tenere conto del mancato reddito per l'impossibilità di valorizzare le produzioni stesse sul mercato. E in qualche caso, come per gli animali uccisi da lupi e cani selvatici, i rimborsi sono stati addirittura dimezzati, con una recente delibera regionale.
Nonostante una situazione ormai esplosiva, la politica si è dimostrata incapace di fronteggiare il problema, adottando di volta in volta provvedimenti inefficaci, o resi tali dalle pressioni delle lobby dei cacciatori, ovviamente interessate a mantenere la situazione attuale”.

 Considerato che "a questo punto può dirsi finito il tempo delle proteste in piazza e delle inutili raccolte di firme", sottolinea Coldiretti, l’unica soluzione possibile è avviare delle azioni legali da parte degli agricoltori contro le istituzioni, le cui responsabilità verranno così valutate dalla magistratura, riconoscendo i diritti delle aziende agricole ad essere tutelate. Al tempo stesso occorre mettere in campo un'azione di prevenzione da parte degli Atc, chiedono gli agricoltori, ovvero gli Ambiti territoriali di caccia, che devono avere la consapevolezza della centralità del ruolo che la normativa assegna loro.
 

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