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Economia

Acqua di qualità e riduzione dei consumi, il report annuale del servizio idrico

Alla presentazione del report annuale sullo stato del servizio idrico e dei rifiuti si è fatto il punto per i 43 comuni che raccolgono 400mila abitanti.

ANCONA – «L’acqua in questo territorio è di qualità europea ed è offerta a prezzi non europei perché decisamente inferiori alla media. Una famiglia italiana spende circa 300 euro l’anno per l’acqua, molto meno dei cittadini del Nord Europa». Ecco come Massimiliano Cenerini, Direttore dell’Aato 2 Marche Centro Ancona, ha sintetizzato lo studio presentato come ogni anno dal 2003 ad Ancona che fa parte della Relazione Annuale sullo stato del servizio idrico.

Il territorio di riferimento è composto di 43 comuni di cui 41 della Provincia di Ancona escludendo solo la bassa val Musone più i comuni di Matelica ed Esanatoglia della provincia di Macerata per un totale di circa 400mila abitanti. «Inoltre c’è un’attenzione al consumo: da 33 milioni di metri cubi degli anni scorsi siamo scesi a 28 milioni segno che il cittadino è più attento a non sprecare». Il report è stato presentato congiuntamente a quello curato dall’Ata Rifiuti che riguarda un bacino di circa 463mila abitanti.

I dati sono stati illustrati da Matteo Giantomassi, Responsabile del Servizio comunicazione istituzionale dell’Ata Rifiuti ed evidenziano che «la raccolta differenziata ha dati in crescita e nelle Marche è intorno oltre il 69% mentre nella provincia di Ancona è appena sotto, al 68,73% mentre la produzione di rifiuti indifferenziati è in costante calo tanto che la discarica di Corinaldo è pienamente sufficiente anche per i decenni prossimi. In Provincia di Ancona i rifiuti conferiti in discarica nel 2006 erano 270.000 tonnellate mentre nel 2018 è scesa a 74.890 tonnellate. Il materiale avviato a riciclo nel 2006 erano 48.190 tonnellate mentre nel 2018 è salito a 160.855. La produzione totale di rifiuti è scesa da 318.190 a 235.745». Ogni cittadino italiano produce circa 500 Kg di rifiuti all’anno.  «La disponibilità della risorsa idrica, nel nostro territorio di competenza – ha aggiunto Cenerini – è buona nonostante un inizio di 2019 molto siccitoso. C’è un problema in via di risoluzione che riguarda il problema degli sversamenti negli scolmatori fognari che impatta sulla balneazione con investimenti costosi per circa 35-40 milioni di euro, raccogliendo l’acqua piovana e sversandola lentamente».

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