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Crisi: l’Accenture vola alle Mauritius, a casa 44 lavoratori

I 44 lavoratori del polo anconetano hanno sottoscritto ieri il verbale che ufficializza il loro licenziamento, perché l'azienda ha deciso - ormai due anni fa - di delocalizzare le sue attività a Milano e alle Mauritius

I 44 lavoratori del polo anconetano della Accenture hanno sottoscritto ieri il verbale che ufficializza il loro licenziamento, perché l’azienda ha deciso – ormai due anni fa – di delocalizzare le sue attività in parte a Milano ma soprattutto alle Mauritius.

La vicenda, ricostruita dal Messaggero, è cominciata il 1 agosto del 2010: l’azienda aveva improvvisamente preso la decisione di spostare la produzione e messo in cassa integrazione tutti e 47 i dipendenti, fornendo ai lavoratori l’assistenza di una società di orientamento specializzata nella ricerca di nuova occupazione. In questo periodo però solo 3 degli ex dipendenti hanno trovato un altro impiego, ma tutti – riporta sempre il quotidiano – in maniera autonoma.

Il 23 luglio scorso, a Roma, nella sede del Ministero del Lavoro, la firma dell’accordo tra azienda e sindacati ha chiuso definitivamente la vicenda: agli ex lavoratori ora spetta un incentivo all’esodo di 22 mensilità e il  trattamento di fine rapporto. In cambio è stata messa nero su bianco la rinuncia ad ogni rivalsa nei confronti della Accenture.
I verbali sono stati quindi sottoscritti tra venerdì e ieri nelle sedi sindacali Cisl e Cigl, chiudendo la pagina del lavoro e aprendo quella della mobilità.
 

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