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Cronaca

Violenza di genere, il Soroptimist di Ancona ospita la vicequestore Pepe: “Serve cambio culturale”

Marina Pepe, vice questore presso la Questura di Ancona, ospite ieri sera dell’incontro organizzato dal Soroptimist Club di Ancona in vista della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle Donne” che ricorre il 25 novembre

Considerare la violenza di genere un fenomeno legato a situazioni di emarginazione, problemi finanziari o ad assenza di cultura è un grave errore. Si tratta di fenomeno strutturale, insito nella nostra natura che accompagna l’evoluzione della società”. Lo sostiene Marina Pepe, vice questore presso la Questura di Ancona, ospite ieri sera dell’incontro organizzato dal Soroptimist Club di Ancona in vista della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle Donne” che ricorre il 25 novembre.

Una problematica, secondo la presidente del Club, Antonella Daniele – drammaticamente ricorrente che genera sempre dolore ed incredulità indicibili come nel recente, tragico caso della giovane e indifesa Giulia che idealmente è figlia, sorella, nipote di ognuno di noi. Il contrasto alla violenza sulle donne costituisce uno degli obiettivi fondamentali costantemente perseguito dal Soroptimist International nell’ambito della promozione e tutela dei diritti umani”. Anche il Club di Ancona aderisce alla campagna “Orange the World”, campagna del Soroptimist International che dal 25 novembre al 10 dicembre promuove iniziative legate parità di genere, eliminazione delle discriminazioni e violenza sulle donne. Grande importanza viene rivestita dalla prevenzione che trova nel cosiddetto “ammonimento” uno dei suoi strumenti. Consiste nell’avvertimento, rivolto dal Questore alla persona interessata, di astenersi dal commettere ulteriori atti di molestia o violenza. Contestualmente, l’ammonimento consente al Questore di adottare misure di ritiro di armi. Dall’osservazione di quanto avvenuto nella Provincia di Ancona in questi anni, si registra che nessuno degli ammoniti dal Questore ha reiterato il comportamento lesivo, a riprova dell’efficacia concreta dell’istituto giuridico in parola.

“Tutte le forme di violenza richiedono un’attività di prevenzione – ha aggiunto la dottoressa Pepe – La repressione svolge la sua azione sugli effetti, la prevenzione sulle cause: quindi bisogna creare una condizione per la quale tutti siano partecipi di un percorso volto per prima cosa, non a reprimere chi compie determinati atti, ma a far sì che questi atti non avvengano. Tante le forme di violenza dalla violenza fisica alla violenza psicologica, tanto più difficile da dimostrare in sede dibattimentale, dalla violenza economica che crea una dipendenza assoluta dal maschio alla violenza digitale che genera attacchi all’integrità morale ed alla privacy ed è più diffusa tra i giovani. Le vittime sono costituite da donne, minori, disabili, omosessuali e la violenza nei confronti della donna assume una valenza emblematica”. Nel corso degli anni il Soroptimist dorico ha lavorato in sinergia con le istituzioni del territorio. Ne è un esempio “Una stanza tutta per sé”, l’area destinata all’ascolto delle donne vittime di violenza aperta nella Questura di Ancona, al Comando Provinciale dei Carabinieri e in Tribunale.

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