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Cronaca

Uno sportello per recuperare gli uomini violenti: è operativo il "protocollo Zeus"

Amplierà l'efficacia di provvedimenti di ammonimento disposti dal questore sottoponendo ad un programma di recupero l'interessato. L'intesa è stata siglata tra questura e il sindaco di Macerata in rappresentanza dei sindaci della regione 

ANCONA – Che fine fanno gli uomini violenti dopo denunce e provvedimenti? Cambiano? Migliorano? Tornando ad essere violenti? Le strade che intraprendono sono diverse ma da oggi potranno anche scegliere se seguire un programma con personale preparato e smettere di essere violenti. Questo sarà possibile grazie a Zeus, un protocollo firmato questa mattina in questura tra il questore Cesare Capocasa e il sindaco di Macerata Marco Parcaroli in rappresentanza dei sindaci della regione Marche. In questo modo l'uomo sottoposto ad ammonimento (una procedura che ha lo scopo ad indurre un cambiamento di condotta immediato alla persona a cui è indirizzato prima di provvedimenti più drastici come l'arresto) potrà scegliere se rivolgersi a sportelli presenti sul territorio che effettuano percorsi di recupero mirati attraverso associazioni che operano già nel sociale. L'ambito territoriale sociale n.15 di Macerata è stato individuato come referente per la realizzazione del sistema regionale di servizi e interventi rivolti agli uomini autori di violenza. Attraverso cinque sportelli dedicati, uno per provincia e denominato Cuav, centro uomini autori di violenza, si potrà accedere al programma di recupero gratuitamente e su base volontaria. «La metà delle questure di Italia ha questo protocollo oggi – ha spiegato il questore Capocasa – il primo è stato fatto a Milano nel 2018. Gli uomini avranno la possibilità di seguire un percorso per superare le condotte violente e ossessive. Sarà indicato loro nel provvedimento di ammonimento a chi rivolgersi. Su cento casi di uomini ammoniti e che, il dato è nazionale, hanno poi seguito il percorso in questi centri solo dieci hanno di nuovo commesso violenze».

Un segno che il servizio può funzionare. Ad Ancona da inizio anno ci sono sttai 21 ammonimenti e nessuno per ora ha reiterato le condotte. «Occorre intercettare i disagi prima – ha osservato il questore – poi occorre anche un cambiamento culturale». Nel corpo del provvedimento di ammonimento l'uomo verrà indirizzato a rivolgersi ad un Cuav. Ad Ancona è la cooperativa sociale Polo 9 ad occuparsene. È in piazza della Repubblica 1/d, aperto lunedì e venerdì (info 3295451204). Due sportelli esistevano già anche prima del protocollo, Ancona e Pesaro. Gli altri tre, a Macerata, Ascoli e Fermo, sono stati aperti in questi giorni con la firma di protocolli sempre con le questure di riferimento. «Il protocollo vede interfacciarsi con i servizi che mettiamo in campo a livello sociale – ha spiegato Carla Scarponi, dirigente dell'ambito sociale territoriale n. 15 -  che sono questi centri per uomini autori di violenza. Uomini ammoniti che vengono indirizzati in questi sportelli per intraprendere un percorso già descritto. Prima gli uomini ammoniti non avevano un percorso da fare. Questo dà la possibilità di mettere in sinergia quello che è il controllo e tutte le operazioni delle forze dell'ordine in genere insieme con quello che è il servizio di sportello, uno sportello a cui l'uomo può accedere volontariamente con un percorso di consapevolezza. Lì può cominciare a ragionare sui motivi della sua violenza e fare un percorso a ritroso capire da dove parte il suo atteggiamento violento contro le donne e a riflettere su cosa fa. Il percorso è fatto di incontri di gruppo condotti da personale con specifica formazione. Dove viene fatto c'è una riduzione della recidiva e di ricadute». Alla stipula del protocollo fatta questa mattina in questura c'erano anche la dirigente della divisione anticrimine Marina Pepe e l'assistente sociale Valeria Pasqualini. Le altre cooperative che supportano gli sportelli nel territorio sono Il faro a Macerata, On the road a Fermo  e Ascoli e Labirinto a Pesaro e Urbino. 

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