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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Falconara Marittima

Tumori alla pelle, i dati dell’indagine: «Le Marche sono una regione ad alto rischio»

Quasi il 20% delle persone a rischio melanoma senza saperlo: è quanto emerge dai dati dello screening gratuito nei 30 anni dalla scomparsa del pallavolista Badiali

Su oltre 1200 pazienti visitati, ben 237 sono stati richiamati dalla clinica dermatologica dell’ospedale di Torrette per test e visite più accurate perché in essi sono stati riscontrati nei sospetti. Nessuno di loro immaginava di essere a rischio potenziale di melanoma, il terribile tumore alla anni fa ha causato la morte di Gianfranco Badiali, pilastro del Falconara Volley e della Nazionale Italiana. Proprio in suo nome il mese scorso si è tenuta a Falconara una settimana dedicata a visite dermatologiche gratuite sulla popolazione. L’iniziativa, organizzata dal Gruppo Amici per lo Sport in collaborazione con il Comune, alcune società sportive e altre associazioni, ha coinvolto 34 dermatologi diretti da Annamaria Offidani, primario del reparto di Dermatologia di Torrette e ha prodotto dati molto interessanti. Detto dei 237 casi sospetti (quasi il 20%), è emerso anche che tra i pazienti il 6,6% del campione ha un congiunto che si è ammalato in passato mentre il 2,1% ha avuto a sua volta a che fare con neo da asportare. «Le Marche sono una regione a rischio - ha ammonito la Offidani - anche se si tende a ritenere il melanoma un tumore raro. Non è così. Mentre la media italiana segna un’incidenza che varia tra gli 11 e i 20 nuovi casi l’anno ogni 100mila abitanti, la nostra regione viaggia a 25/30 casi ogni 100mila abitanti. Siamo ai livelli del Nord America. Nelle Marche si contano 800 nuovi casi ogni anno. Nel 2010 a Torrette ne abbiamo seguiti 40, lo scorso anno 120». Un’iniziativa riuscita. A Falconara si sono visitate persone provenienti da diverse località: il 67% da Falconara, il 13% da Ancona, l’8,9% dai confinanti comuni di Chiaravalle, Camerata e Montemarciano ma anche da Senigallia. Da fuori provincia, da Macerata e da Pesaro, il 2,9%. 

E di tutte le età. Dal più piccolo di appena 4 anni ad un 90enne. La fascia di età più presente in fila per le visite è stata quella tra i 40 e i 60 anni (35%), seguita da 20enni e 30enni (21%). Tanti anche gli under 20: l’11,7%. «Quest’ultimo target - ha aggiunto la Offidani - è proprio quello che cerchiamo per parlare di prevenzione e mi ha stupita che tanti giovani si siano avvicinati allo screening. Segno che per fortuna nelle nuove generazioni è cresciuta la sensibilità verso i temi della salute». Plaude il sindaco Brandoni. «L’amministrazione comunale ha fatto poco rispetto al lavoro svolto da gas e del contributo dei camici bianchi - ha detto - tutti noi dobbiamo pensare di aver contribuito alla salute dei cittadini e magari essere riusciti a salvare qualche vita. Che non sono mai abbastanza ma lo dobbiamo sentire questo orgoglio». Calcolato anche l’impatto o economico dell’evento: un valore di quasi 85mila euro se consideriamo in 70 euro (in parte ticket e in parte a carico del Sistema Sanitario Nazionale) il costo medio di una visita. «Senza la collaborazione di tutti l’evento non si sarebbe potuto concludere con questo successo - ha concluso Diego Cardinali, vicepresidente del Gas - Noi l’abbiamo voluto perché legati alla figura di Badiali ma senza l’aiuto dell’amministrazione e dei sanitari non si sarebbe potuto fare. Forse questo è l’esempio di come una gestione mista, coinvolgendo i privati, il volontariato, possa essere la strada giusto per meccanismi virtuosi in settori che spesso fanno capo solo al pubblico».

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