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Cronaca

Collemarino, tentata rapina al titolare del bar "Ragno d'oro"

Aggredito a scopo di rapina il titolare del bar "Ragno d'oro" di Collemarino. E' successo tutto mercoledì sera intorno alle 21:00. Ora indagano gli agenti di polizia che guarderanno le telecamere di video sorveglianza

Aggredito a scopo di rapina il titolare del bar “Ragno d’oro” di Collemarino. E’ successo tutto mercoledì sera intorno alle 21:00. Maurizio Pierdicca, barista anconetano di 65 anni, stava chiudendo il suo locale di piazza Galilei quando, ad un tratto, dalla sua sinistra, è spuntata un’ombra che lo ha colpito con un cazzotto in testa. Il collemarinese si è accasciato su un ginocchio tentando di resistere all’aggressore che, nel frattempo, gli frugava nelle tasche e cercava di strappargli il borsello portato a tracolla. A salvarlo non solo la sua tenacia, ma anche un paio di passanti che, quando hanno visto la scena, si sono messi ad urlare e chiedere aiuto. A quel punto il rapinatore è fuggito senza riuscire nel suo intento. 

Il il bar è rimasto aperto grazie al figlio di Maurizio, Diego Pierdicca, che ha commentato: «Ora c’è molta rabbia perché in 25 anni non ci era mai successo. Ma non era mai accaduto nemmeno una cosa del genere. Adesso cercheremo di essere più persone alla chiusura, in modo tale da scongiurare altri episodi». Dunque tanta paura per il barista 65enne che, alla fine, se l’è cavata con qualche echimosi guaribile in pochi giorni.

GIALLO DEL COMPLICE. Nella mente della vittima resta viva un’immagine: quella di una Fiat Uno bianca ferma davanti al negozio mentre il suo aggressore gli stava addosso. C’era un uomo dentro quella macchina, che non è intervenuto e prima ancora di avere in tempo di chiedersi i perché di quell’indifferenza, il rapinatore è fuggito proprio a bordo di quell’auto, sfrecciata nel buio della notte. Ora indagano gli agenti di polizia delle volanti, guidati dal vicequestore Cinzia Nicolini e dal vice Franco Pechini. Forse potranno essere d’aiuto alcune telecamere di video sorveglianza installate nella zona, ma non è scontato, almeno per due motivi. Primo, l’aggressore era ben camuffato da un cappellino e una sciarpa. Secondo, le telecamere non arriverebbero a riprendere l’angolo dove era la vittima perché sarebbe coperta da una grossa scalinata che porta al secondo piano del complesso edilizio.

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