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Cronaca

Si è riunito il “tavolo carcere e territorio” promosso dal comune di Ancona.

Si è riunito nei giorni scorsi, con la partecipazione del sindaco Valeria Mancinelli e dell'assessore alle Politiche Sociali, Emma Capogrossi, il "Tavolo Carcere e Territorio"

Si è riunito nei giorni scorsi, con la partecipazione del sindaco Valeria Mancinelli e dell’assessore alle Politiche Sociali, Emma Capogrossi,  il “Tavolo Carcere e Territorio”, con lo scopo di verificare lo stato di avanzamento dei progetti che erano stati approvati nel novembre dello scorso anno dalla Giunta comunale. Si tratta di 14 progetti, finanziati con 87mila dalla Regione Marche ma con la partecipazione di fondi comunali e della Fondazione Cariverona. Concessa la possibilità dalla Regione Marche di prorogare la scadenza per la conclusione dei progetti e la relativa rendicontazione dell’ambito territoriale sociale.

Il tavolo Carcere -Territorio, operativo dal 2005, mette in relazioni istituzioni e associazioni di volontariato, svariate cooperative, i Servizi sociali del Comune di Ancona, l’Ufficio Esecuzione penale Esterna del Ministero della Giustizia, la Direzione Casa Circondariale di Montacuto, il Tribunale di Sorveglianza, la  Conferenza Regionale Volontariato Giustizia Marche oltre alla Caritas.

Il Comune di Ancona ha individuato nel “Comitato Carcere e Territorio”,  lo strumento strategico per la realizzazione di programmi coordinati per la gestione integrata e sinergica degli interventi sociali e sanitari in ambito penitenziario e post-penitenziario, creando i presupposti per rendere possibili i percorsi  di emancipazione dai processi di esclusione e di devianza.
Nel coso degli anni la programmazione degli interventi nel settore penitenziario e post-penitenziario si è sviluppata tenendo presente quattro macro aree: formazione professionale sia in ambito penitenziario sia sul territorio, informazione/orientamento professionale accompagnamento al lavoro, laboratori didattici-ricreativi-sportivi, progetti di accoglienza in abitazione per i beneficiari di misure alternative alla detenzione.

Gli interventi nell’area penitenziaria e post-penitenziaria, sono sostenuti principalmente attraverso i contributi che la Regione Marche eroga annualmente agli Ambiti Territoriali Sociali sul cui territorio sono presenti gli Istituti Penitenziari, oltre che da fonti proprie del Bilancio dell’Ente locale. Tra i finanziatori di progetti oltre agli Enti pubblici, va ricordata la Fondazione Cariverona che, dal 2007 sostiene economicamente un progetto diretto ad assicurare la possibilità a 15 detenuti ed ex detenuti, di svolgere percorsi di inserimento socio-lavorativo.

Questi gli interventi degli ultimi mesi:

Sulla base  dello  stanziamento assegnato dalla Regione Marche all’Ambito Territoriale Sociale numero XI di Ancona per la realizzazione di progetti da destinare alla popolazione detenuta nei Penitenziari di Montacuto e Barcaglione, sono stati attivati 14 progetti per una somma pari a 87mila euro e che comprendono lavoratori professionalizzanti, progetti di integrazione e conseguimento di diploma di scuola superiore, interveti di prevenzione e riabilitazione per minori a rischio recidiva, servizi di intermediazione interculturale e sport.
Considerati i risultati raggiunti, il Comune di Ancona ha anche reso nota, nel corso della riunione, la possibilità concessa dalla Regione Marche, di prorogare la scadenza per la conclusione dei progetti e la relativa rendicontazione dell’ambito territoriale sociale.

 “Il principio secondo cui l’esecuzione della pena deve mirare alla costruzione di un percorso orientato al reinserimento nella società, richiamato dall’ordinamento giuridico italiano è centrale anche per la realizzazione di un sistema di sicurezza – ha concluso l’assessore Emma Capogrossi -. Le politiche proposte in ambito locale sono dirette a promuovere l’inclusione delle frange a rischio di emarginazione sul territorio visto come luogo di vita e di relazioni tra individui e gruppi”.

L’assessore Capogrossi nel concludere l’incontro, ha ribadito la necessità di continuare il confronto con tutti gli operatori già impegnati, condividendo anche i percorsi operativi, evitando dispersione di risorse e favorendo una maggiore efficacia degli interventi.

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