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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Sprangate fuori dalla discoteca, "violenza gratuita per affermare il branco": condannati

I fatti risalgono al 12 ottobre 2014 quando uno dei due giovani si rifiutò di consegnare il suo cellulare al gruppo che lo aveva accerchiato appena fuori dal locale notturno

Prima presero a schiaffi l’amico e poi si scagliarono contro il 25enne di Filottrano, intervenuto a difenderlo. Un gesto di altruismo a cui seguì un pestaggio violentissimo in cui furono in 3 a picchiare con calci e pugni, arrivando a massacrarlo al volto con una spranga di ferro munita di una sorta di bullone all’estremità e presa appositamente dal bagagliaio della loro auto per colpire più duro. Seguendo questa ricostruzione, la Procura di Ancona non ha mai avuto dubbi sul fatto che si fosse trattata di una violenza che la pubblica accusa non ha esitato a definire "gratuita e commessa solo per affermare la forza del proprio gruppo e punire, in particolare il 25enne, per il solo fatto di aver osato di intervenire a difesa dell’amico”. Questo è stato il concetto ribadito nella requisitoria del pm Mariangela Farneti (foto in basso) ieri, poco prima che il collegio del tribunale di Ancona, presieduto dal giudice Giovanni Spinosa, sentenziasse sui due imputati anconetani. Antonio Di Rocco di 22 anni, condannato con rito abbreviato a 4 anni e 20 giorni, sia per le violenze all’amico sia per le sprangate contro il 25enne. Secondo gli inquirenti fu quest’ultimo ad usare l’arma. Umberto Spinelli, 21 anni condannato in concorso con rito abbreviato a 4 anni e 10 giorni solo per il capo di imputazione che fa riferimento al massacro del filottranese. Torna invece al tribunale monocratico l’altro episodio di violenza, quello più lieve, dopo che l’avvocato difensore Silvia Pennucci aveva chiesto il rito alternativo a seguito della modifica del capo di imputazione più gravoso consumatosi a seguito dell’intervento difensivo dello studente universitario. Cade l’aggravante di aver commesso il fatto con 5 o più persone perché, seppur accertato il coinvolgimento di un terzo minorenne (per cui si è proceduto tramite il Tribunale per i Minori), non sono mai stati identificati gli altri componenti del branco. Le vittime si sono costituite parte civile tramite l’avvocato L'avvocato Laura VersaceLaura Versace (foto a sinistra) le cui richieste di risarcimento saranno quantificate in sede civile. Nel frattempo i giudici hanno stabilito una provvisionale di 15mila euro da versare subito alla vittima schiacciata dai colpi dell’asta di ferro, per cui riportò ferite gravi al volto quali la lesione dello zigomo, della mandibola e di un occhio. 

I fatti risalgono al 12 ottobre 2014 quando uno dei due giovani si rifiutò di consegnare il suo cellulare al gruppo che lo aveva accerchiato appena fuori dal locale notturno. A quel rifiuto il gruppo ha risposto con schiaffi e minacce. A quel punto è intervenuto il 25enne a difesa dell’amico ed è scattata la violenza senza freni. Prima pugni e calci, poi, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti sarebbe stato Di Rocco a prendere la spranga e colpire lo studente universitario, rimasto a terra svenuto in una pozza di sangue e finito all’ospedale con traumi facciali gravi, al punto da avergli provocato un indebolimento permanente dell’apparato dello scheletro facciale.

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