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Cronaca

Dialetto che passione, nelle Marche l'85% lo parla in famiglia e tra amici

Sondaggio Sigma Consulting sulle abitudini dei marchigiani. Pur nelle rispettive differenze geografiche, il 72% ama il proprio idioma e l'85% afferma di parlarlo frequentemente in famiglia con gli amici. E per l'88% si tratta di una lingua da tramandare

Ai marchigiani piace il proprio dialetto ma non sul luogo di lavoro. È quanto emerge da un sondaggio Sigma Consulting sulle abitudini dei marchigiani. Al 72% degli intervistati piace abbastanza (50%) o molto (22%) il modo di parlare della propria zona ma solo il 13% afferma di parlarlo sul posto di lavoro. È in famiglia e con gli amici che ci si lascia un po' più andare e solo il 15% risponde di non utilizzarlo mai.

Per gli intervistati chi parla dialetto è una persona simpatica (43%) e alla mano (42%). Pochi la ritengono ignorante (14%), rude o addirittura volgare (4%). Che i marchigiani tengano al proprio idioma è evidenziato anche da un'altra domanda nella quale è risultata altissima la percentuale di quanti ritengono sia giusto tutelare e tramandare questa tradizione (88%), rispetto a chi auspica che tali lingue madri scompaiano e siano abbandonate (12%).

Se si guarda in casa d'altri invece, la parlata preferita è quella toscana (44% ), seguita dal dialetto romagnolo (35%), il romano (21%), il napoletano (16%) e il veneto (13%). “Nonostante le differenti caratterizzazioni che dominano il panorama dialettale delle Marche, una delle regioni più frammentate d’Italia sotto questo aspetto, il legame dei marchigiani con il proprio dialetto appare molto stretto – dichiara Alberto Paterniani, direttore ricerche di Sigma Consulting –. Al diffuso utilizzo della parlata locale si accompagna un forte attaccamento alle proprie origini ed una sorprendente consapevolezza della sua importanza sociale e culturale".

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