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Cronaca

Sindacati e aerdorica, Talevi (Filt Cgil Marche): «No licenziamenti collettivi, si alla Cig»

Chiudere la procedura di mobilità con i soli lavoratori che hanno deciso di non opporsi al licenziamento con esodo incentivato o part-time in numero di 7 unità e di attivare sin da subito la cassa integrazione ordinaria

Si è svolta ieri la video conferenza tra Aerdorica e le rappresentanze sindacali dI FILT CGIL- FIT CISL- UILTRASPORTI UIL – UGL TAF con la presenza dell’assessore al lavoro Lauretta Bravi e i funzionari dell’assessorato per esperire l’esame in sede istituzionale della procedura di licenziamento collettivo per 23 lavoratori dello scalo. I sindacati di categoria hanno chiesto unitariamente di chiudere la procedura di mobilità con i soli lavoratori che hanno deciso di non opporsi al licenziamento con esodo incentivato o part-time in numero di 7 unità e di attivare sin da subito la cassa integrazione ordinaria a causa della crisi sanitaria in corso per COVID-19.

Infatti l’Aeroporto ha subito numerose cancellazioni di voli: il Tirana, i tre voli per Monaco della Lufthansa, il volo per Catania di Volotea e sono in previsioni altre cancellazioni di altre compagnie aeree. Pertanto essendo il trasporto passeggeri praticamente fermo l’introduzione della cassa integrazione ordinaria è l’unica prospettiva possibile. Anche la Regione ha ritenuto ottima la proposta delle parti sindacali in quanto non si ritiene che in una situazione di crisi si possano mettere per strada i lavoratori nell’incertezza più assoluta di essere riassunti nell’appalto della security; attualmente la gara è in corso ma non contiene clausola sociale, per indisponibilità del maggior azionista il Fondo Njord, socio di maggioranza. L’Assessore Bravi ha ricordato allo stesso socio di maggioranza di aver finanziato la scorsa settimana i bandi per la pubblicità alle compagnie aree per circa 13,5 milioni di euro. Senza considerare la ricapitalizzazione di 29 milioni già erogati per salvare lo scalo. A livello nazionali la parte datoriale assieme alla parte sindacale ha chiesto misure molto spinte per sostenere il settore. Dichiara Valeria Talevi, Filt Cgil Marche: «Pur comprendendo che siamo in un momento difficilissimo per la nostra regione e che il presidente Ceriscioli è impegnato in cose molto più gravi e urgenti, riteniamo che si debba chiedere all’investitore privato di assolvere agli obblighi di garanzia dei posti di lavoro così come promessi circa un anno fa dallo stesso presidente, dopo il salvataggio dello Scalo, anche attraverso la legge Madia che ha avuto la riapertura dei termini con il decreto milleproroghe per le società partecipate pubbliche che potrebbe essere un utile strumento per ricollocare alcune unità lavorative».

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