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Cronaca

Bracconaggio: l’arsenale-macello dei due cacciatori di frodo

La Guardia Forestale ha sequestrato un vero e proprio arsenale detenuto da due cacciatori, un sessantacinquenne di Genga ed un cinquantacinquenne di Castelleone di Suasa

La Guardia Forestale ha sequestrato un vero e proprio arsenale detenuto da due cacciatori, un sessantacinquenne di Genga  ed un cinquantacinquenne di Castelleone di Suasa: 12 lacci metallici, 2 carabine e 3 fucili (alcuni muniti di silenziatore), 5 ottiche da puntamento, di cui 4 adatte al tiro notturno, 122 munizioni a palla di vario calibro non denunciate all’autorità di pubblica sicurezza, 4 apparati ricetrasmittenti, nonché 10 sacchi di carne di selvaggina congelata (probabilmente di cinghiale e/o capriolo), una trappola a gabbia di costruzione artigianale e vario materiale da caccia (torce, supporti, cavalletti, “forchette” per tendere i lacci e filo di ferro).

Al secondo indagato, inoltre, si è riscontrata la responsabilità relativa alla detenzione di armi, munizioni e materiale esplodente non denunciate alla competente Autorità.
Il cacciatore di Castellone di Suasa, infatti, in due locali di sua disponibilità custodiva 175 cartucce a palla e 165 a munizione spezzata, di vario calibro, una modica quantità di esplosivo non denunciata, un silenziatore artigianale adattabile ad un fucile, 8 armi lunghe (tra fucili semiautomatici, doppiette e carabine), 4 visori notturni e puntatori ad intensificazione di luminosità, una balestra completa di dardo e punta da caccia, trappole (2 tagliole, 4 lacci metallici ed una gabbia a scatto) idonee alla cattura fraudolenta della selvaggina, 3 radio rice-trasmittenti, un cavalletto con appoggio per arma da fuoco ed un congelatore contenente carne di selvaggina con evidenti lesioni di arma da fuoco. Infine, è stato trovato anche un fucile semiautomatico “Browning” con canna non denunciata all’autorità di pubblica sicurezza, all’interno di una stanza aperta ed accessibile, senza alcuna forma di custodia. Tutto il materiale è stato posto sotto sequestro.

L'arsenale-macello dei bracconieri (foto Geapress)



“Stiamo facendo ulteriori accertamenti” ha affermato il dott. Giancarlo D’Amato Comandante Provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Ancona, “per scoprire la pericolosità delle munizioni reperite ed eventualmente ipotizzare il reato più grave di detenzione di armi da guerra”.

A carico di due cacciatori, una denuncia per illecita attività venatoria nei parchi naturali – in particolare Frasassi e Gola della Rossa – con mezzi vietati ed in periodo di divieto generale, uccisione di specie animali ed introduzione di mezzi di cattura non autorizzati, alterazione, omessa custodia di armi e detenzione di munizioni a palla non denunciate all’autorità di pubblica sicurezza.    
 

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