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Cronaca

Abusi alla Direzione Territoriale del Lavoro, confermata la sanzione disciplinare al funzionario

Un fatto commentato anche dal sindacato, che chiede "Un intervento urgente del Ministero del Lavoro per ripristinare un clima lavorativo sereno presso la Direzione Territoriale del Lavoro di Ancona"

Abusi sul luogo di lavoro. Per questo il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali aveva chiesto la sospensione dall’incarico di un funzionario della Direzione Territoriale del Lavoro. Ma lui aveva fatto reclamo tramite l’avvocato Massimiliano Belli. Il motivo? Eccepiva il superamento del limite dei 120 giorni per la notifica della sanzione disciplinare e aveva ottenuto la sospensiva dal giudice dal Lavoro. Ma alla fine è arrivata la decisione del collegio dello stesso tribunale che, nel merito, ha respinto il ricorso, dando ragione al Ministero. Dunque aveva ragione il Ministero che, non solo non avrebbe inoltrato la richiesta di sanzione fuori dai tempi stabiliti per legge, ma avrebbe anche avuto ragione di agire in quei termini perché, secondo la sentenza, non c’erano i presupposti per ritenere l’addebiti infondato, anzi le indagini ministeriali sarebbero state “attente e scrupolose dopo aver ascoltato la testimonianza di numerosi dipendenti”. Gli stessi che hanno confermato i vari episodi vessatori negli uffici

Un fatto commentato anche dal segretario regionale FP Cgil Alberto Beltrani, che chiede «Un intervento urgente del Ministero del Lavoro per ripristinare un clima lavorativo sereno presso la Direzione Territoriale del Lavoro di Ancona investita da tempo da una vicenda che chiama in causa un funzionario il quale, in circa tre anni di attività, avrebbe messo in atto comportamenti tali da determinare un clima lavorativo insostenibile nei suoi uffici, vessando i lavoratori e, soprattutto, alcune lavoratrici. Servono inoltre misure capaci di ripristinare un sereno clima lavorativo interno agli uffici oltre che a restituire alla Pubblica Amministrazione quell'immagine di piena efficienza e funzionalità che appare fortemente compromessa dalle notizie apparse recentemente sulla stampa locale. Chiediamo a gran voce che venga ripresa in mano la situazione, tempestivamente e con il dovuto vigore, mettendo in atto immediatamente tutte quelle soluzioni capaci di risolvere il grave disagio patito da quei lavoratori che si sono improvvisamente ritrovati ad essere nuovamente sottoposti al potere organizzativo e disciplinare dello stesso funzionario che avevano accusato appena qualche mese prima, finendo così con il trovarsi a dover convivere, al di là del merito delle accuse e degli eventuali sviluppi disciplinari o penali della vicenda, con una situazione di pesante disagio psichico e psicologico, potenzialmente capace di compromettere seriamente la salute di quegli stessi operatori che il Ministero del Lavoro dovrebbe, in primis, provvedere a tutelare”. 

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