rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Fuggì con i figli per salvarli dall’Isis, fu arrestato al porto di Ancona: assolto dopo 3 anni

La sentenza è arrivata dalla Corte d'Appello. Ribaltata la decisione del giudice di primo grado, che lo scorso marzo 2014 aveva condannato il padre dei due ragazzi per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina

“Davanti alla scuola venivano persone con la barba lunga intimandoci di seguirli nelle scuole coraniche, dove ci avrebbero dato un insegnamento religioso. Venivano a farci il lavaggio del cervello. Ci siamo rivolti a nostro cugino, che ci ha detto che quegli uomini facevano parte dell’Isis e di Al Nusri e che, per colpa loro, dalla nostra scuola erano spariti almeno 150 ragazzi. Eravamo in pericolo e siamo fuggiti”. E’ iniziato così il viaggio di due minorenni di origini turche, Adam e James (nomi di fantasia). Era il 2013 e avevano 16 e 17 anni quando lasciarono Birecick, a pochi chilometri dal confine con la Siria, terra su cui batte la bandiera della Turchia, ma influenzata dal proselitismo islamico e ferita dalle violenze di chi agisce in nome di Allah. Adam e James, che vivevano con i nonni, sono arrivati in Grecia e poi hanno chiamato il loro padre, che da tempo era migrato in Italia in cerca di fortuna. Lui, M. C. 38enne turco residente nel Varesotto, sapeva che sarebbe andato incontro a dei guai, ma non poteva abbandonare i loro figli.

Così è partito per Igoumenitsa, dove li ha riabbracciati. Impossibile rimandarli indietro. Il 38enne li ha nascosti in macchina, uno dentro il bagagliaio e l’altro sotto un sedile e così si è imbarcato. Destinazione porto di Ancona. Proprio all’arrivo nel capoluogo marchigiano è stato scoperto dalla Polmare e arrestato con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, mentre i due fratelli sono stati inseriti in un centro di prima accoglienza. Era il 25 agosto del 2013. Poi il carcere. La separazione dai propri figli. E anni di processo in cui M. C. si è sempre dichiarato innocente e l’avvocato difensore Michele Zuccaro (in foto) ha tentato di dimostrare come il suo assistito non avesse avuto mai alcuna intenzione criminale, se non quella di salvare i suoi Michele Zuccaro-2figli dai venti di guerra che soffiavano dalla Siria e da quegli uomini con le barbe lunghe: estremisti islamici, il cui unico scopo era quello di indottrinare ragazzini come Adam e James, tacciati di non conoscere a dovere il Corano e considerati ancora più “infedeli” per la loro origine curda. Ma il 5 Marzo del 2014 il giudice anconetano Francesca Grassi condanna l’imputato a 3 anni 4 mesi di reclusione. L’avvocato Zuccaro ha subito lavorato al ricorso. La vicenda giudiziaria si è conclusa ieri (3 luglio 2016) in Corte d’Appello, dove i giudici hanno ribaltato quanto stabilito in primo grado. Assolto.

Sentenza arrivata poche settimane dopo un’altra decisione, quella della Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Milano che, dopo aver ascoltato la loro storia e indagato, ha accolto Adam e James come rifugiati politici. Sarebbero stati proprio quei verbali di Commissione a pesare in favore del papà turco, prodotti a processo dall’avvocato Zuccaro, che ha dichiarato: «Sono contento che la Corte D’Appello abbia ribaltato l’assurdo verdetto del Tribunale - ha commentato l’avvocato Michele Zuccaro - E’ finito un incubo per questa famiglia ed è stata riconosciuta la preminenza dei vincoli di solidarietà, cura ed assistenza del genitore nei confronti dei figli sulle sanzioni penali in tema di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Qualsiasi padre si sarebbe comportato in quel modo di fronte al rischio di perdere i propri ragazzi o vederli nelle mani degli estremisti islamici».

Dunque i giudici hanno stabilito come M. C. non fosse andato in Grecia per favorire l’immigrazione clandestina bensì per salvare due minorenni, i suoi figli, dalle violenze di quella parte di Turchia che guardava più a est che ad ovest, mentre a pochi chilometri dalla provincia di Gaziantep, le violenze del paese di Assad raggiungevano l’acme. "Sentivamo le bombe - raccontò Adam alla Commissione - Se ci avessero rapito ci avrebbero torturato e poi costretto a fare il militare per sparare ai curdi. Io non voglio sparare, voglio studiare".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Fuggì con i figli per salvarli dall’Isis, fu arrestato al porto di Ancona: assolto dopo 3 anni

AnconaToday è in caricamento