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Cronaca

Sacchetti della frutta a pagamento, cosa prevede davvero la nuova legge

I nuovi shoppers saranno biodegrabili, ma il costo ricadrà sui consumatori. Il Codacons ipotizza rincari che variano dai 20 ai 50 euro l'anno, ma ci sono stime più prudenti

Dal 1° gennaio 2018 i sacchetti utilizzati nei supermercati per imbustare frutta, verdura, pesce, affettati e altri prodotti alimentari dovranno essere esclusivamente biodegradabili ed a impatto zero per l’ambiente, pena severe multe per i negozianti inadempienti. Il guaio è che a farne le spese saranno quasi certamente i contribuenti: sì perché i “nuovi” sacchetti della frutta d’ora in poi saranno a pagamento. 

Quanto costeranno? Una cifra compresa tra i 2 e i 5 centesimi di euro, secondo le cifre circolate in questi mesi. Un po’ meno secondo Legambiente che parla di una cifra "che si dovrebbe aggirare intorno ai 2/3 centesimi a busta". Legambiente è ovviamente favorevole alle nuove regole contenute nella legge di conversione del decreto legge “Mezzogiorno” approvato lo scorso agosto. "L'innovazione ha un prezzo ed è giusto che i bioshopper siano a pagamento, purché sia garantito un costo equo" ha detto Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente. 

Sacchetti della frutta a pagamento, “rincari fino a 50 euro”

Secondo il Codacons però si tratta di una vera e propria tassa occulta che peserà non poco sulle tasche degli italiani. L’associazione dei consumatori spiega che "occorrerà pagare dai 2 ai 10 centesimi di euro per ogni sacchetto, e sarà obbligatorio utilizzare un sacchetto per ogni genere alimentare, non potendo mischiare prodotti che vanno pesati e che hanno prezzi differenti". Un aggravio dunque che su base annua potrà variare "dai 20 ai 50 euro a famiglia a seconda della frequenza degli acquisti nel corso dell’anno".  

Sacchetti della frutta, le altre stime sui costi

Più ottimiste le stime di Assobioplastiche. Secondo l'osservatorio, in media gli italiani utilizzano 150 sacchetti l’anno per cui, spiega Marco Versari, presidente dell'associazione, "a seconda dei prezzi delle singole buste la spesa potrebbe aumentare fra 1,5 euro e 4 euro. Un costo in più ma la norma è virtuosa, va nella direzione della salvaguardia dell’ambiente perché questi sacchetti non solo sono biodegradabili e compostabili ma possono essere riutilizzati per inserire i rifiuti 'umidi' facendo risparmiare il costo del sacchetto dedicato".

Buste a pagamento, cosa prevede la nuova legge

Come dicevamo, le nuove regole sono state introdotte dal Decreto legge Mezzogiorno con una norma specifica che recepisce la direttiva europea per ridurre il consumo di sacchetti di plastica e incentivare l'uso di quelli biodegradabili. La nuova legge prevede che i sacchetti leggeri e ultraleggeri, ovvero con spessore della singola parete inferiore a 15 micron, siano biodegradabili e compostabili, con un contenuto minimo di materia prima rinnovabile di almeno il 40%. I nuovi shopper inoltre non potranno essere riutilizzabili e dovranno essere distribuiti esclusivamente a pagamento.
 

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