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Cronaca

Carceri: dalla Regione 837mila euro per integrazione e prevenzione

Inclusione lavorativa, inclusione sociale, attività culturali e trattamentali e prevenzione della recidiva: questi i settori di intervento. Previsto anche un nuovo progetto per il potenziamento del supporto psicologico

Confermati per il 2012 gli interventi regionali a favore di adulti e minorenni sottoposti a provvedimenti dell’Autorità giudiziaria. Le risorse a disposizione ammontano a 837 mila euro, cifra che conferma l’impegno dello scorso anno che aveva visto un raddoppio delle risorse per l’avvio di progetti destinati ai detenuti.

Inclusione lavorativa, inclusione sociale, attività culturali e attività trattamentali e di prevenzione della recidiva: sono questi i settori di intervento, accanto ai quali vi è un nuovo progetto a cura dell’Asur finalizzato al potenziamento del supporto psicologico in ambito penitenziario, post penitenziario e minorile nelle Marche.

“In pratica – spiega l’assessore regionale ai Servizi sociali, Luca Marconi – si prevede un maggior numero di ore di presenza degli psicologi all’interno degli istituti di pena, funzionale a una migliore gestione della complessità derivante dal sovraffollamento delle carceri o, nel caso dei servizi minorili, dal crescente numero di gravi reati commessi da minorenni”.

Gli interventi in materia di inclusione socio-lavorativa sono a cura degli Ambiti Territoriali Sociali, allo scopo di coinvolgere le comunità locali e il più ampio numero di soggetti del territorio. Si tratta di servizi erogati fuori dal carcere, rivolti ad ex detenuti e a detenuti in esecuzione penale esterna o prossimi alle dimissioni. Sono ammissibili sussidi economici di sostentamento e interventi di natura abitativa o di accoglienza temporanea presso strutture residenziali o semiresidenziali, collegati a percorsi di formazione o inclusione lavorativa.

“Attraverso un reimpiego formativo e lavorativo – dice Marconi – si recupera la dignità personale dei detenuti nonché le loro competenze ed abilità professionali; in questo modo si perseguono anche gli interessi generali della collettività, quali la maggiore sicurezza sociale, la riduzione del rischio di recidiva penale e la progressiva eliminazione di ogni forma di discriminazione nel mercato del lavoro”.

Per quanto riguarda le attività trattamentali culturali, l’obiettivo è valorizzare le esperienze di teatro e di diffusione dei servizi bibliotecari in carcere (prestiti librari, letture di gruppo, letture tematiche9 in collaborazione con le biblioteche comunali.

“Si tratta – spiega Marconi – di attività culturali di provata valenza rieducativa e socializzante, già sperimentate in alcuni istituti penitenziari. In particolare, sono in corso di realizzazione due progetti regionali: il ‘Teatro in carcere’ curato dall’ATS di Pesaro e il ‘Sistema bibliotecario carcerario regionale’ curato dalla Comunità montana di Camerino”.

Prevista, infine, l’organizzazione del convegno annuale sullo stato di attuazione della legge regionale che regola il sistema integrato degli interventi a favore dei detenuti ed ex detenuti.
 

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