Colpo in banca da 64mila euro con pistola e taglierino, in due rischiano il processo
La Procura ha chiuso l’inchiesta sul colpo alla Unicredit di via Leopardi a Senigallia del 31 agosto 2015. Due catanesi rischiano il rinvio a giudizio
Il volto parzialmente coperto, un taglierino e una pistola semiautomatica. Il colpo alla filiale Unicredit di via Leopardi a Senigallia del 31 agosto 2015 fruttò quasi 64 mila euro tra contanti e assegni. Ora due catanesi di 51 e 56 anni, rischiano il processo. La Procura di Ancona ha chiuso le indagini e formalizzato per entrambi l’accusa di concorso in rapina aggravata da cui si dovranno difendere attraverso l'avvocano anconetano Jacopo Saccomani (in foto a sinistra).
Secondo la ricostruzione degli inquirenti quel giorno i due fecero irruzione nella filiale Unicredit con le armi in pugno, minacciando apertamente clienti e dipendenti. Minuti di puro terrore, in particolare per una donna che proprio in quegli istanti stava versando in cassa circa 2 mila euro. I rapinatori l’hanno costretta a farsi consegnare l’intera somma poi, sempre sotto minaccia, hanno preteso dai cassieri 61.200 euro in contanti e cinque assegni da 806 euro complessivi. I malviventi avevano il volto parzialmente coperto, ma l’attività d’indagine ha portato gli inquirenti a ritenere che si trattasse proprio dei due siciliani. Entrambi erano già stati condannati in precedenza per reati analoghi e ora le carte sono al vaglio del giudice per le indagini preliminari, che dovrà decidere in merito al rinvio al giudizio dei due indagati.