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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Stazione / Piazza Rosselli

Piazza Rosselli, rapina alla banca delle Marche: trovati i vestiti del malvivente

La prima a capire che c'era qualcosa che non andava è stato il direttore della filiale Elena Zannini, la quale, mentre scendeva le scale per arrivare al piano terra, ha sentito il suo collega dire: «Guarda che non c'è niente da prendere»

Si stringe il cerchio intorno al rapinatore della filiale della Banca delle Marche di piazza Rosselli. Nel pomeriggio, gli agenti di Polizia delle Volanti hanno trovato gli indumenti del presunto rapinatore in una cabina telefonica abbandonata nei pressi del varco della Repubblica. C’era il pantalone di una tuta. Ma soprattutto un cappello e una felpa rossa, gli stessi indossati dall’individuo che lunedì mattina, armato di taglierino, ha intimato al cassiere dell'istituto di credito di consegnargli tutti i soldi. Non solo perché in mezzo ad una siepe gli agenti hanno anche trovato il borsello dell'operatore di banca, con dentro tutti i documenti e le carte bancomat. Le indagini proseguono serrate con un massiccio impiego di pattuglie della Questura, tutte sulle tracce del rapinatore e sui possibili nascondigli.

LA RAPINA. La prima a capire che c’era qualcosa che non andava è stato il direttore della filiale Elena Zannini, la quale, mentre scendeva le scale per arrivare al piano terra, ha sentito il suo collega dire: «Guarda che non c’è niente da prendere». La donna ha subito capito come quella frase fosse innaturale in un dialogo tra dipendente e cliente. Ha capito quello che stava succedendo. Era una rapina. La prima da anni. E così, con massima lucidità, è tornata nel suo ufficio e ha composto il 113. Quando è arrivata agli uffici del primo piano, del rapinatore non c'era più traccia. Ha trovato il suo collega choccato mentre altri dipendenti lo rincuoravano.

RAPINA ALLA BANCA DELLE MARCHE

La Polizia sta cercando un uomo basso tra 1,60 e ,70 centimetri, corporatura robusta, barba nera e di carnagione bianca ma non slavato. Erano le 10:15 quando il malvivente è entrato nell’istituto di credito vestito con pantaloni della tuta, una felpa rossa, un cappello e un paio di occhiali da sole. C’era un’altra persona intenta a terminare un’operazione. Così, forse per temporeggiare in attesa che quel cliente se ne andasse, il rapinatore è arrivato dal cassiere e ha detto: «Vorrei aprire un conto». Uno sguardo fugace al monitor del computer da parte del dipendente, che poi ha rialzato gli occhi, trovandosi davanti un cutter puntato in faccia. Lui, che non sarebbe neanche dovuto essere lì perché stava sostituendo un collega, ha avuto l'istinto di rispondere che non c'era nulla da rubare. Sì, perchè le filiali di banca sono munite di un sistema chiamato “Cash in & cash out” per cui i contanti non stanno nelle casse ma in una cassaforte che si apre a tempo. Fatto sta che il rapinatore si è portato via 500 euro i monete e il borsello dell’operatore. Tutto in pochissimi, lunghi minuti. Solo per poco gli agenti di Polizia non hanno stanato il malvivente, fuggito poi a piedi per una viuzza che porta in via Dalmazia.

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