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Cronaca Baia Di Portonovo

La spiaggia selvaggia è sporca, non si può pulire: ci pensa un gruppo di volontari

In tutto sono stati raccolti 20 sacchi di spazzatura. Ora ci penserà proprio la “Portonovo 3.0”, che si è fatta carico di smaltire i rifiuti raccolti dai volontari chiamati all'appello dalla Surfrider Foundation

In teoria lungo quel tratto di costa ci sarebbe un divieto di passaggio per una certa franosità della parete rocciosa. Ed è questo il motivo per cui, anche l’azienda incaricata di pulire le spiagge libere di Portonovo, la Portonovo 3.0, non si può adoperare per la pulizia. E allora ci hanno pensato un gruppo di cittadini volenterosi per cui violare una piccola prescrizione vale sicuramente lo sforzo: salvaguardare una spiaggia selvaggia e attrattiva per turisti da tutto il mondo, appuntoquella della Vela di Portonovo

Stamattina alle 9 infatti è scattato l’evento che da giorni girava su facebook: il Vela Cleaning, 4° edizione, organizzato dalla Surfrider Foundation, organizzazione mondiale impegnata nella promozione di eventi mirati alla pulizia delle spiagge col fine di difendere i tratti di costa più amati dai surfisti in tutto il pianeta. Per il quarto anno consecutivo un gruppo di anconetani, armati di sacchi dell’immondizia e pazienza, hanno risposto all’appello dei rappresentanti anconetani della fondazione globale, Francesco Prosperi e Fabrizio Reina, e si sono ritrovati nella baia per sgobbare lungo il tratto che intercorre tra la chiesetta e la roccia simbolo della vela. In tutto circa 50 persone impegnate nel raccogliere vetro, legna, bottiglie, latta e plastica. Nota positiva: la spiaggia era sicuramente più pulita dell’anno scorso, quando i volontari raccolsero più di 50 sacchi neri e ci volle il ragno meccanico di Anconambiente per portarli via tutti. Oggi meglio, anche se il vero nemico dell’ambiente costiero, subdolo perché in abbondanza e difficile da stanare, non è mancato: il polistirolo. «I pezzi di polistirolo sono il nostro cruccio perché c’è da lavorare con i ragazzi, accovacciati per prendere pezzetti delle dimensioni di una moneta da 2 euro tra i massi e le piante - ha spiegato uno degli organizzatori Francesco Prosperi - Vengono dalle mareggiate che rompono le cassette di pesce pescato e si depositano qui, inoltre è bianco e trovarlo tra i sassi di Portonovo è un’impresa. Se si facessero le cassette di polistirolo di un altro colore sarebbe un vantaggio almeno per la pulizia». 

Cleaning day, pulizia della spiaggia della Vela a Portonovo

All’ora di pranzo era stato fatto un gran lavoro da parte di tutti per raccogliere 20 sacchi di spazzatura. Ora ci penserà proprio la “Portonovo 3.0”, che si è fatta carico di smaltire la raccolta del Cleaning Day, dopo aver individuato insieme un punto di raccolta indicativo. Una giornata entusiasmante per i partecipanti, che in una domenica di sole, hanno tolto tempo ai propri interessi personali, ma di certo hanno reso un servizio a i surfisti, che troveranno una delle loro spiagge preferite in perfette condizioni e alla collettività, che ora sa di avere un angolo prezioso nel paradiso della baia anconetana più pulito e accogliente. Il solo peccato è stato trovare un tappeto di sigarette nella spiaggia adiacente, quello dalla Capannina. Forse un ricordo delle feste passate. «Lo capisco - dice Prosperi - ma secondo me è importante che si faccia qualcosa anche per dare un futuro a queste stesse feste, oltre che al mare perché non dimentichiamoci che una cicca di sigaretta in mare si biodegrada in anni». 

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