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Cronaca

Trasporto sanitario, l'Anpas si sfila dall'accordo: ambulanze in protesta

La Regione sigla il patto con Croce Rossa, Misericordia e Mpa per i pagamenti dal 2013 a oggi: oltre 2,5 milioni. L'Asur: «Abbiamo chiuso la partita al 97%»

Ambulanze per le strade di Ancona. Non per operazioni di soccorso ma in corteo per protestare contro il mancato accordo con la Regione Marche per il pagamento dei servizi arretrati. Quelle Anpas, almeno, ovvero l'associazione che si è tolta dalla fumata bianca del patto tra Regione e le altre associazioni: Croce Rossa, Misericordia e Mpa. Nei giorni scorsi Anpas, che annovera tra le altre anche le Croci Gialle di Ancona, Falconara, Chiaravalle, Camerano, la Croce Azzurra di Sirolo, la Croce Bianca di Numana e l'Avis di Montemarciano, aveva minacciato di consegnare le chiavi dei mezzi ai sindaci. «L’effettiva data di consegna – si legge in una nota - verrà ridefinita a seguito dell’intervento della Prefettura». Secondo Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas «ciò che sta succedendo nelle Marche è sintomatico della difficoltà di rapporti con le istituzioni». L'accordo sottoscritto dalle altre associazioni prevede lo sblocco dei pagamenti dal 2013-2016 ad oggi dei servizi di pubblica assistenza e soccorso delle Marche. "Oltre due milioni e mezzo di euro circa che l’Asur pagherà per il servizio offerto in questi anni. A non firmare l’accordo resta l’Anpas, che ha condiviso la parte relativa ai contributi pregressi ed è contraria solo alle nuove modalità di rendicontazione» dicono dalla Regione. 

Asur spiega che i pagamenti sono ottemperati al 97% mentre «il restante 3% verrà erogato al termine della verifica delle singole fatture. Per la complessità dei servizi relativi all’Area Vasta 2 è stato istituito un gruppo di lavoro specifico tra associazione e Asur per la verifica delle relative rendicontazioni». Anpas aveva chiesto di rendicontare i trasporti sanitari del 2018 secondo i criteri precedenti alla nuova organizzazione dell'Asur. Il nuovo modello organizzativo e gestionale non è condiviso e da tempo Anpas ne chiede la modifica. «Un punto fondamentale per il futuro dei rapporti con Asur – aggiungono – e per evitare la piena applicazione della determina 675/2017 fino alla sua modifica, indispensabile per la futura sopravvivenza delle organizzazioni di volontariato». Da parte di Asur, al tavolo tecnico dei giorni scorsi, c'è stata la disponibilità «a riprendere in considerazione quanto stabilito nella determina 675/17 con particolare riferimento ai criteri ed alle modalità di rendicontazione. Tale criteri di rimborso saranno oggetto di monitoraggio, controllo e modifiche anche in riferimento alla fase transitoria per il periodo compreso tra il 1 gennaio 2018 e la data di adozione della nuova determina» si legge in una nota.

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