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Cronaca

Banca Marche: proseguono le indagini. Si cerca anche nei computer

I pm, con la collaborazione dalla polizia giudiziaria, stanno continuando a spulciare tutte le carte che, alcune settimane fa, sono state sequestrate in una maxi operazione della Guardia Di Finanza

Proseguono le indagini della procura di Ancona sul caso Banca Marche. I pm, con la collaborazione dalla polizia giudiziaria, stanno continuando a spulciare tutte le carte che, alcune settimane fa, sono state sequestrate in una maxi operazione della Guardia Di Finanza. Non solo chili e chili di carta perchè la fiamme gialle hanno messo i sigilli anche ad alcuni computer, dove i magistrati pensano di poter trovare prove utili all'inchiesta. Nel frattempo sono al lavoro anche gli avvocati difensori che, essendo oramai entrati in possesso degli atti sequestrati, preparano eventuali ricorsi. 

Proprio ieri si è svolta un’udienza di fronte al Riesame in cui l’avvocato Riccardo Leonardi (in foto) ha chiesto la inefficacia della perquisizione e dei dati sequestrati al suo cliente, dopo aver constatato che all’imputato non era stato notificata l’udienza di ieri con 3 giorni di preavviso, come impone la norma, dando così alla difesa il tempo di leggere le migliaia di pagine che si riferiscono alle 

riccardo leonardi-3indagini sulla Banca delle Marche. Un errore formale dovuto a qualche mancanza da parte della cancelleria del tribunale, ma che non porterà al dissequestro dei documenti per l’indagato di Leonardi perchè la procura dorica ha già prodotto un verbale di esecuzione in cui si effettua un “nuovo sequestro” per cui poi, successivamente, si farà ulteriore notifica.

In sostanza i documenti che, secondo la procura, potrebbero nascondere la prova di affidamenti "imprudenti" in assenza di garanzie e con procedure incomplete, resteranno sui tavoli dei pm, senza mutare la situazione di oggi. «Per quanto mi riguarda il mio ricorso non era finalizzato solo ad ottenere la disponibilità degli atti. Ma per ottenere un’altra valutazione del Riesame sulle ipotesi accusatorie» ha detto Leonardi.

Intanto, almeno per ora, restano 27 gli indagati con le accuse di falso in bilancio, falso in prospetto, ostacolo alla vigilanza, false comunicazioni sociali e appropriazioni indebite e addirittura, per alcuni, anche associazione per delinquere finalizzata al falso in bilancio, all’appropriazione indebita, alla corruzione tra privati e all’ostacolo dell’attività di vigilanza.

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