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Cronaca

Cinghiali: la Coldiretti propone “patente oraria” per gli agricoltori

Una sorte di permesso "a termine" che consenta di limitare gli attacchi ai campi coltivati, che ogni anno costano agli agricoltori ben 2,4 milioni di euro di danni, più altri 600mila euro registrati nelle aree protette

Una patente “oraria” che permetta agli agricoltori di cacciare i cinghiali qualora gli attacchi alle aziende non vengano immediatamente contenuti. Questa l’idea lanciata dalla Coldiretti alla Regione Marche per risolvere un problema che continua ad affliggere le imprese agricole sul territorio, causando ogni anno danni per 4,5 milioni di euro. Una soluzione già adottata anche da altre amministrazioni locali.

Esistono, infatti, dei regolamenti dove si prevedono interventi urgenti in caso di segnalazione di danni. Se ciò non accade entro due giorni, i proprietari dei terreni interessati, dandone preventiva comunicazione, possono svolgere direttamente operazioni di contenimento degli animali selvatici mediante abbattimento, nel giro di settantadue ore.

Una sorte di patente “oraria” di caccia che consenta di limitare gli attacchi ai campi coltivati, che ogni anno costano agli agricoltori ben 2,4 milioni di euro di danni, più altri 600mila euro registrati nelle aree protette e nelle oasi. Il tutto al netto della perdita di quote di mercato, vista l’impossibilità di dare seguito ai contratti stipulati.

Secondo l'associazione dei coltivatori diretti vanno poi considerati gli incidenti stradali: nonostante l’ultimo regolamento regionale in materia abbia reso più difficile avere un indennizzo (peraltro pagato solo per il 50 per cento del danno), il bilancio parla di 1,5 milioni di euro. E questa somma non tiene conto degli schianti effettivamente provocati da animali selvatici ma ora non riconosciuti.

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