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Cronaca Arcevia

Arcevia: ritrova l'antica pistola del padre partigiano e finisce sotto processo

Non era una pistola qualsiasi perchè quell'arma era appartenuta al padre che, fino al secondo dopoguerra, era stato in Marina Militare. Fatto sta che quando l'ha denunciata alla polizia, è successo l'inaspettato

Quando L. S., 85 anni di Arcevia, ha trovato un vecchia pistola in soffitta, mai si sarebbe aspettato che quella gli avrebbe portato così tanti guai. Al punto da finire sotto processo. Si perché quando l’anziano ha denunciato il ritrovamento dell’arma, la polizia non ha potuto fare altro che segnalare la cosa alla procura che ha avviato un procedimento penale. L’accusa? Omessa denuncia dell’arma all’autorità di sicurezza. E pensare che l’uomo si era rivolto alla polizia in tutta buona fede. Fatto sta che ieri si sarebbe dovuto aprire il processo di fronte al giudice monocratico Francesca Grassi. Ma l’udienza è stata rinviata per ascoltare la prima testimonianza.

I fatti risalgono al dicembre del 2012. L. S., mettendo a posto la soffitta di casa, ha trovato un’antica Beretta calibro 34 fabbricata nel 1926. Un’arma, anzi un cimelio, appartenuto al padre dell’anziano arceviese. Infatti il padre dell’imputato era stato un uomo della Marina Militare italiana e quella è risultata essere la pistola d’ordinanza delle forze armate di quel tempo. Non solo perché poi, dopo la Marina, l’uomo ha partecipato alle lotte partigiane. Tanto che poi è stato ucciso nello storico eccidio nazi-fascista di Monte Sant’Angelo del 1944, quando nella cittadina anconetana furono massacrati decine tra partigiani e civili, per mano dei tedeschi.

Oggi quell’arma, che ha visto un pezzo di storia del paese, ha messo nei guai L. S. che dovrà affrontare un processo. 

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