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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

A Pierpaolo servono cure, la raccolta fondi si arena: «Chiediamo aiuto alla famiglia di Lollo»

Pierapaolo Piras ha 42 anni e vive nel foggiano. E’ affetto da una forma di linfoma non-Hodgkin, ha avviato una raccolta fondi su Gofundme, che però si è arenata e ora la famiglia chiede aiuto a quella di Lorenzo Farinelli

Pierapaolo Piras ha 42 anni, è di origini sarde ma residente da 14 anni nel foggiano a San Paolo di Civitate. E’ affetto da una forma di linfoma non-Hodgkin, ha avviato una raccolta fondi su Gofundme per sottoporsi quanto prima alla cura sperimentale denominata Cart -T e ora, la sua famiglia, si appella alla Fondazione Lorenzo Farinelli

«Noi attualmente ci siamo arenati perché siamo arrivati a 300mila euro, la raccolta si è fermata e cerchiamo aiuto, delle indicazioni per capire come muoverci, sotto vari punti di vista». A parlare è Ernesta Altieri, amica della famiglia Piras e in prima linea per la battaglia di Pierpaolo, come riporta FoggiaToday. «Noi eventualmente, se ce ne fosse bisogno, potremmo fare una fondazione, o appoggiarci a quella anconetana. Anche perché, se dovessimo raccogliere più del dovuto, potremmo anche metterlo a disposizione della famiglia Farinelli, o comunque della fondazione, affinché possano andare a persone che hanno bisogno, come Lorenzo ha già fatto con Calogero, che conosciamo e sappiamo che adesso è in Israele».

Video - Ciao sono Pierpaolo e sono affetto da una malattia rara

La vita di Pierpaolo è appesa a un filo, ha bisogno di una terapia molto costosa .”Ha affrontato più cicli chemioterapici secondo le indicazioni dei protocolli medici nazionali. È stato trattato anche con una terapia sperimentale attraverso il farmaco Polatuzumab arrivato direttamente dagli Stati Uniti, ma purtroppo nessuna cura fino ad oggi ha sortito l’effetto che speravamo - raccontano familiari e amici su GoFundMe – Pierpaolo è un paziente refrattario, vuol dire che il suo male è stato resistente a tutti i trattamenti fino ad ora eseguiti. Pierpaolo è stato indicato come un paziente non ottimale, dal Sistema Sanitario Italiano, per l’uso delle Cart-T. L’unica prospettiva al momento è andare all’estero: l’Ospedale Saint Louis di Parigi e lo Sheba Medical Center di Tel Aviv hanno già dato il loro parere favorevole alla cura”.

Il costo è altissimo e sfiora i 500mila euro. Gli stessi che riuscì a raccogliere Lollo, poco prima di morire. Per questo motivo la famiglia ha lanciato una raccolta fondi sociale, che però ora è ferma. C’è bisogno di aiuto e la prima speranza per il paziente pugliese è la Fondazione Farinelli

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