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Cronaca

Finte assunzioni per ottenere la cittadinanza italiana, condanne per 40 anni di carcere

Attraverso contratti di lavoro fantasma avrebbero agevolato le domande di cittadinanza italiana di cittadini stranieri, le prime condanne

L'assunzione era finalizzata solo all'ottenimento della cittadinanza italiana. Dopo sei anni dall'avvio delle indagini arrivano le condanne della Corte di Assise di Ancona per otto persone coinvolte in un sodalizio criminale accusato di aver favorito l'immigrazione clandestina di pachistani. La Corte di Assise di Ancona ha inflitto un totale di 40 anni di relcusione e oltre un milione di multe più il pagamento delle spese processuali e l'interdizione dai pubblici uffici. Pene maggiori ai bengalesi addetti al reclutamento dei clandestini:  Rahman Minhazur, titolare di un noto esercizio commerciale nei pressi della stazione ferroviaria di Ancona, considerato al vertice dell'organizzazione, è stato condannato a 8 anni e 9 mesi di reclusione più 554.000 euro di multa. Molla Liton, bengalese residente a Miano, a 3 anni di reclusione più 10.000 di multa.

Condannati anche gli imprenditori che si prestavano a fornire un rapporto di lavoro inesistente. Sette anni e 4 mesi di reclusione più 227.000 euro di multa per Benedetto Spinsante, imprenditore agricolo osimano. E poi condanne per Patrizio Piombetti (5 anni di reclusione più 228.000 euro di multa), Maurizio Giuggiuloni e Corrado Cesaretti (4 anni e 8 mesi di reclusione più 51mila euro di multa), Gianluca De Luca, titolare di uno stabilimento balneare sulle coste molisane (3 anni più 50mila euro di multa) e Mamun Abdul, titolare di una società che gestiva un noto nightclub della zona ( 1 anno e 6 mesi di reclusione più 2.000 euro di multa). 
 

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