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Cronaca

La partita finisce in guerriglia, maxi rissa sugli spalti: pugni e bottigliate tra anconetani e sambenedettesi

Coinvolta anche una ragazza incinta, un 70enne cade e si rompe il tendine d'Achille. Sospesa la finale Pietralacroce-Real Fefo, arrivano i carabinieri

«In tanti anni di calcio è la prima volta che ho assistito a una scena così violenta». Elvio Rocchi, presidente provinciale di Ancona della Lnd, non trova le parole per descrivere la crudezza dei tafferugli esplosi sabato scorso al campo Martellini di Porto Sant’Elpidio.

Un pomeriggio di follia: calci, pugni, bottigliate, cinghiate che hanno coinvolto anche due donne, una delle quali incinta. Tutto per una partita di calcio, quella tra il Pietralacroce e il Real Fefo (squadra che fa capo allo storico bar King di San Benedetto del Tronto) che si contendevano il titolo regionale del campionato Amatori. Una finale tesa, sentita che, dopo un primo tempo combattuto ed equilibrato, nella ripresa è degenerata quando il Real Fefo è rimasto in 10 per un’espulsione, ma poi ha trovato il gol del vantaggio. Lì si è scatenato il putiferio. «Uno spettatore ha tirato una bottiglia in campo contro un giocatore del Pietralacroce, tra i due è nato un battibecco e poi si è scatenata una rissa generale in tribuna. E’ stato bruttissimo, tra il pubblico c’erano genitori e fidanzate, mentre i giocatori scavalcavano le recinzioni per intervenire e venivano espulsi», riferisce Rocchi che avrebbe dovuto premiare i vincitori insieme ai colleghi della Federazione, il presidente provinciale di Ascoli Luigi Paoletti e il vicepresidente regionale Ivo Panichi. Premiazioni che non sono mai avvenute perché l’arbitro, della sezione di Macerata, ha sospeso la partita a una ventina di minuti dal 90’, dal momento che erano venute meno le condizioni di sicurezza per portarla a termine. Allo stadio sono intervenute 4 pattuglie dei carabinieri per sedare la maxi rissa. Per ora non sono scattate denunce, ma oggi il Real Fefo presenterà un esposto in federazione perché alcuni suoi sostenitori si sono fatti refertare, tra cui una ragazza incinta, rimasta coinvolta nei tafferugli, oltre a un 70enne (padre di un giocatore) franato sui gradoni: si è procurato la rottura del tendine d’Achille e pare che dovrà essere operato. Entrambe le squadre rischiano la sconfitta a tavolino e il titolo del campionato Amatori potrebbe non essere assegnato. Chi di sicuro ha perso è lo sport, ancora una volta, purtroppo. 

«E’ stato uno schifo - racconta un giocatore del Real Fefo -. Eravamo lì per una festa, ci siamo portati dietro famiglie, genitori, fidanzate, anche in dolce attesa. Loro avevano con sé ultras dell'Ancona, noi eravamo con le nostre famiglie. Erano una ventina, con tanto di fumogeni accesi a inizio gara, noi molti meno. Forse l’hanno scambiata per un derby tra Ancona e Samb. Nel secondo tempo, al momento del nostro gol, mentre esultavamo sotto la tribuna, sugli spalti è successo un parapiglia. Hanno cominciato a picchiare a destra e a manca chiunque con cazzotti, bottiglie e cinghie. Una ragazza è caduta, nostri amici sono stati malmenati dal branco mentre difendevano le loro compagne. Il papà di un nostro calciatore ha 70 anni, è stato buttato a terra e si è rotto il tendine d’Achille, ora dovrà essere operato. Qualche giocatore ha scavalcato le recinzioni per intervenire ed è stato espulso. Una partita di calcio amatoriale è finita in guerriglia. Un’assurdità». 

Tutto è nato, evidenzia un giocatore del Pietralacroce, «da una bottiglia di vetro che un dirigente del Real Fefo, tra l’altro un ultrà della Samb, ha lanciato verso il nostro capitano dopo il gol. Il nostro compagno si è avvicinato, gli ha detto: “Cosa sei impazzito?”. E quello gli ha risposto: “Ridammi la birra che finisco a berla”. Dopo tante provocazioni e insulti subiti dai nostri nel primo tempo, quella è stata la goccia che purtroppo ha fatto traboccare il vaso. E’ vero che ci sono stati tafferugli, ma tutti le hanno date e le hanno prese e comunque non con cinghie o bottiglie». Vista la situazione fuori controllo, l’arbitro ha sospeso la gara e ha mandato tutti negli spogliatoi in anticipo. Farà fede il suo referto: il giudice sportivo potrebbe sancire la sconfitta a tavolino per entrambe le squadre, epilogo inqualificabile di una partita amatoriale in cui è stata scritta una vergognosa pagina di non-sport. 

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