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Cronaca

Patenti contraffatte per circolare in Italia, denunciate piú di 100 persone

L'indagine, ribattezzata "MUR-AKUSH", è scattata lo scorso gennaio quando alcune persone avevano presentato in 2 autoscuole della provincia di Ancona documenti contraffatti

Patenti straniere da convertire in regolari patenti italiane. E’ possibile alla luce di quanto stabilito dai parametri degli accordi sottoscritti dall’Italia con alcuni governi stranieri. Ma la squadra gudiziaria del Compartimento Polizia Stradale delle Marche ha scoperto un giro di patenti marocchine e tunisine falsificare in modo da consentire ai magrebini residenti in Italia di ottenere la conversione e guidare regolarmente nella Penisola. Alcuni avevano la patente del proprio paese d'origine mentre altri guidavano senza aver mai superato l’esame di guida. Un giro nazionale il cui tramite era un marocchino residente a Rovigo e identificato dagli investigatori come il dominus della catena di contraffazione. Per lui un vero affare considerando che ogni patente poteva andare dai 1.800 ai 2.500 euro. Per la collettività un pericolo: quello di incrociare lungo la propria strada uno straniero che, seppur munito di patente italiana, non aveva mai fatto neppure un giorno di scuola guida.

L’indagine, ribattezzata “MUR-AKUSH”, è scattata lo scorso gennaio quando alcuni marocchini e tunisini residenti in altre regioni avevano presentato in 2 autoscuole della provincia di Ancona la documentazione necessaria per ottenere la conversione di patenti apparentemente conseguite nel proprio stato di origine. Un flusso di richieste anomalo per la Motorizzazione Civile che ha offerto collaborazione alla Polstrada Marche Dr. Cesareo-2che, diretta dal comandante regionale Alessio Cesareo (in foto), ha scoperto tutto. Almeno 94 le persone che, falsificando la data della prima residenza ottenuta in Italia, erano rientrate nei parametri degli accordi internazionali.

Documenti contraffatti alla perfezione che facilmente avrebbero ingannato anche gli impiegati d’esperienza. Ma non gli esperti della Polizia Stradale che, su richiesta del pm titolare dell’indagine Irene Bilotta, hanno dato il via ad una serie di perquisizioni in 26 provincie del centro/nord Italia, impiegando centinaia di poliziotti con il risultato di 111 patenti sequestrate e almeno 130 persone denunciate per una serie di reati tra cui il falso in atto pubblico. 

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