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Cronaca

Porto, operai caduti dall'impalcatura: la Procura apre un fascicolo

Entrambi gli operai sarebbero ancora ricoverati all'Ospedale regionale di Ancona con prognosi riservata. Intanto la Procura ha aperto un fascicolo per lesioni colpose a carico di ignoti, mentre gli investigatori cercano di capire che cosa sia successo

Operai caduti da un'impalcatura in un capannone dell'ex Tubimar e la Procura di Ancona apre un fascicolo per lesioni colpose. Un'inchiesta che, almeno per ora, è a carico di ignoti. Gli investigatori stanno ancora cercando di chiarire le posizioni delle varie aziende, sembra infatti che martedì pomeriggio ci fossero i dipendenti di due ditte impegnate nello smantellamento di una fabbrica precedentemente in concessione ad una azienda, poi andata in fallimento. Gli operai infatti erano lì su commissione del curatore fallimentare della ditta fallita, con il compito di smontare gli utlimi macchinari presenti nel capanno, tra cui dei forni ad altezza tetto, quasi 10 metri. Ecco perché quel pomeriggio si erano arrampicati fino là L. B., 55 anni di Chiaravalle e G. M., 49 anni di Jesi. I due stavano smontando proprio quei forni quando avrebbe ceduto uno dei pannelli su cui stavano camminando. Lo jesino è riuscito a frenare la caduta dopo esser finito contro una sporgenza, riportando comunque una brutta ferita alla coscia, vicino alal zona inguinale. Più grave invece le condizioni del 55enne, caduto nel vuoto e ancora adesso ricoverato all'ospedale regionale di Torrette con prognosi riservata. Sul posto sono arrivati i poliziotti delle Volanti insieme ai tecnici del servizio prevenzione Asur. Nessun sequestro, anche perché il capannone era già dismesso e gli inquirenti hanno potuto fare subito tutti i rilievi del caso. 

Un fatto su cui il pm Andrea Laurino ha aperto un fascicolo per lesioni colpose. Lesioni appunto per quanto accaduto. Colpose perchè il sospetto è che non sia stato fatto tutto il necessario per prevenire un incidente del genere. Un fatto troppo simile a quello di un altro operaio, Marco Guzzini, il 46enne tecnico anconetano morto l’11 gennaio 2014 dopo essere precipitato dalla tettoia di una ditta in via Caduti del Lavoro. Anche in quel caso un pannello cedette sotto i piedi dell'operaio. Anche in quell'occasione non ci furono appigli per il tecnico dorico. Anche in quel caso, forse, un incidente che si sarebbe potuto evitare. 

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