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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Senza scarpe e con dermatiti, arrivati 106 migranti ad Ancona. Ci sono anche due gemellini di sei mesi

Alle 10.40 lo sbarco dalla ong Sos Humanity 1. Il sindaco chiama il sottosegretario all’Interno: «La città non può essere meta all’infinito». Siamo al sesto sbarco

ANCONA - È stata la banchina 19 ad accogliere questa mattina, al porto, l’arrivo dei 106 migranti, tutti africani, a bordo della ong Sos Humanity 1. Un porto che dista a 1.500 chilometri di distanza rispetto alle acque libiche, dove è avvenuto il doppio salvataggio. Per il capoluogo dorico è il sesto attracco da inizio anno e le strutture di Ancona sono ormai sature per l’accoglienza. A sottolinearlo è stato lo stesso sindaco Daniele Silvetti, arrivato in banchina durante le operazioni di sbarco. «C’è disagio nel gestire l’emergenza - ha detto - non vorremmo che Ancona sia presa come meta all’infinito». La logistica alla banchina 19 è stata scelta perché più libera in questi giorni dalle attività portuali e quindi c’è stato più tempo a disposizione della Protezione Civile per allestire l’accoglienza montando le proprie strutture. Sul posto i medici dell’Ast e la Croce Rossa oltre a polizia, carabinieri, finanza e prefettura. L’attracco  è avvenuto alle 10.40, sotto il sole.

I primi a scendere sono stati i bambini, poi una donna incinta al sesto mese di gravidanza. I minori a bordo erano 19 di cui due di appena sei mesi di vita, due gemellini. I migranti avevano problemi di dermatite ma per il resto le loro condizioni di salute erano buone. Erano tutti senza scarpe e parte della vestizione è stata fatta in banchina con scarpe e ciabatte nuove, donate, di cui la Protezione Civile era munita. I migranti sono stati portati al PalaBrasili di Collemarino, a bordo di tre pullman, per le identificazioni e per destinarli poi ai centri di accoglienza delle Marche. Ancona non ha più posti, solo un 14enne resterà qua. Il sindaco questa mattina ha parlato con il sottosegretario agli Interni Emanuele Prisco perché «tre navi in due mesi iniziano ad essere impegnative - ha osservato Silvetti - abbiamo avuto 400 migranti». «La struttura è sotto pressione - ha aggiunto il sindaco - l’ho fatto presente al sottosegretario. C’è disagio nel gestire non nell’accogliere. Gestiamo l’emergenza ma ancora per poco». Il PalaBrasili a settembre sarà impegnato per attività sportive e non potrà più essere utilizzato come luogo di pratiche e gestione di migranti. Andranno studiate altre soluzioni. La ong tedesca ha fornito ai migranti, durante l’attraversata in mare, le indicazioni su quanto aspetterà loro da qui in avanti. Lo ha fatto anche attraverso dei disegni, per essere capiti. Il personale li ha informati anche sul diritto di chiedere asilo. I bambini a bordo sono stati intrattenuti facendo fare loro dei disegni. Per il cibo ci hanno pensato le cucine a bordo.

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