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Cronaca Senigallia

Senigallia, omicidio-suicidio: dietro la tragedia solo folli motivazioni

Fra i due c'erano stati diversi battibecchi, dovuti alla condizione di pensionato della vittima - dopo una vita passata a servire la comunità nel corpo dei Vigili del Fuoco - che avrebbe irritato l'omicida

Un gesto terribile, consumato per motivi a dir poco futili. Questo il giudizio al momento unanime sull’omicidio-suicidio che ha sconvolto Senigallia venerdì scorso, quando a Borgo Passera Giovanni Colombo, 61 anni, originario di Milano, ha aggredito e ucciso, con diversi colpi di coltello, l’ex vigile del fuoco Giancarlo Olivi, 63 anni, conosciuto e benvoluto da tutti, per poi togliersi la vita impiccandosi.

Non ci sarebbe stata infatti altra vicenda scatenante personale dietro la tragedia, se non la condizione psicologica di Colombo, che nella zona era conosciuto per il suo carattere e per le sue reazioni alterate.

Fra i due c’erano stati diversi battibecchi, dovuti, pare, semplicemente alla condizione di pensionato di Olivi (raggiunta per altro dopo una vita passata a servire la comunità nel corpo dei Vigili del Fuoco), che avrebbe irritato Colombo.

Tutta la comunità si stringe attorno alla famiglia, sconvolta dal dolore, e in molti si chiedono se Colombo non avrebbe dovuto essere seguito diversamente (e bloccato), per evitare la tragedia che in molti sentivano nell’aria.

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