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Cronaca

«Tante iniziative, ma la movida è un'altra cosa e ad Ancona non c'è: così muore l'economia»

Con la fine dell’estate si guarda già all’inverno e ai progetti per prossima stagione e l’argomento dell’intrattenimento anima il dibattito dibattito fra organizzatori e addetti ai lavori

«La movida? Questa sconosciuta! Ad Ancona il concetto di animazione per giovani rimane ancora un termine quasi del tutto sconosciuto, in realtà, potrebbe rappresentare una grandissima risorsa per l’economia del posto». È la voce di Franco Corelli, organizzatore di eventi e direttore artistico del Naif e titolare dell’agenzia CommunicaShow, che ha un punto di vista molto chiaro sul tema degli appuntamenti mondani anconetani. Con la fine dell’estate si guarda già all’inverno e ai progetti per prossima stagione, e l’argomento dell’intrattenimento anima il dibattito dibattito fra organizzatori e addetti ai lavori. «In città – prosegue Corelli - sono nate tante belle iniziative ed eventi, ma non c’entrano nulla con la movida intesa come “vita notturna giovanile all'interno di una città”. Per movida non s’intende soltanto musica ad alto volume fino alle cinque del mattino, ma tutta una serie di attività o eventi che fanno vivere la città anche di notte. E non stiamo parlando solo di appuntamenti per giovani avvezzi alla “vida loca”, ma anche e soprattutto di iniziative dedicate agli ospiti, ai turisti e agli universitari, una risorsa economica importantissima per la città. Se vogliamo puntare a far rivivere la città, è necessario impegnarsi e creare un piano di eventi pensati ad hoc». 

Serve uno svago, dunque, per le migliaia di studenti che provengono da altre città d’Italia e che, il venerdì e sabato sera, non sanno cosa fare e non possono spostarsi con mezzi propri. «È così difficile capire che il turismo e gli stessi universitari che abbiamo in casa nostra rappresentano una risorsa economica importante? Non è così complesso comprendere che, se in città ci sono eventi importanti come il Natale o la notte bianca, le persone vengono molto volentieri ad Ancona e ne parlano in maniera positiva, fornendo così un ritorno d’immagine che fa bene a tutti, dai commercianti all’amministrazione». 

Dunque la sua posizione è chiara: una città più sveglia, con luoghi di aggregazione serale e un centro più vivo e a misura di giovani farebbe bene alla città e alla sua economia. Ma quali soluzioni adottare per far sì che Ancona possa realizzare questo progetto? «Con norme, delibere, regolamenti e deroghe – risponde Corelli - bisogna trovare il modo per far sì che gli anconetani ostici e non favorevoli a eventi e movida diventino più disponibili e malleabili. Sia chiaro: nessuno vuol creare discoteche a cielo aperto in centro città, ma sicuramente c’è la volontà da parte di molti di far rivivere Ancona con eventi pensati e ponderati in base alle esigenze dei ragazzi». La sinergia di forze è la chiave del successo. «Bisogna collaborare – conclude l’art director – a partire dalle autorità, fino alle istituzioni, i commercianti, le associazioni di categoria. Tutti devono credere nel progetto che si decide di portare avanti, non deve essere solo un momento di visibilità per il politico di turno». 

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