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Cronaca

La tenacia e la professionalità, il mondo economico e accademico ricorda Giuliano Calza

Uno spaventoso incidente automobilistico lo aveva ridotto in sedia a rotella ma il manager non si era dato per vinto andando a ricoprire importanti incarichi nella formazione

Professionalità, umanità, visione del futuro. Sono tante le doti che vengono riconosciute a Giuliano Enrico Lorenzo Calza, il 48enne ritrovato privo di vita questa mattina (giovedi 5 luglio) a Sirolo vittima, così pensano gli inquirenti, di un malore notturno mentre si trovava alla guida. Una vita contrassegnata già da un altro episodio segnante avvenuto al volante quando, nel 2004, l'uomo era rimasto vittima di un incidente stradale avvenuto a Monsano che lo aveva ridotto in sedia a rotelle. All'epoca era dirigente Indesit, lanciato verso ruoli apicali. Nonostante l'handicap era rimasto all'interno dell'azienda fabrianese. Nel 2012 era diventato direttore generale dell'Istao. Era andato a rappresentare la business school di Villa Favorita all'interno del direttivo dell'Asfor, l'Associazione italiana per la formazione manageriale. Successivamente è entrato nell'Apaform, l'Associazione professionale Asfor dei formatori di management. «Non ci possiamo credere – commenta Mauro Meda, segretario regionale Apaform – era un collega di grande valore e umanità che ha concorso sempre a far crescere la categoria con la sua capacità di superare le tecnologie per mettere al centro l'uomo e le sue qualità. Un innovatore. Abbiamo il cuore spezzato». Padre di due figli, viveva a Numana e aveva iniziato la sua carriera nel gruppo della Banca di Roma. Poi Fiat e Alfa Romeo prima di approdare alla corte dei Merloni.

«Ebbi la fortuna di incontrare Giuliano Calza da Direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione – racconta il rettore dell'Università Politecnica delle Marche, Sauro Longhi - quando costituimmo il consorzio Homelab con i maggiori produttori di elettrodomestici dell’area di Fabriano e fu molto attivo nella costituzione di questo consorzio perché ne individuava la necessità per rafforzare le attività di ricerca e formazione per giovani ingegneri da inserire in questo importante settore produttivo. Ne apprezzai le capacità di relazione e soprattutto il pensiero di creare forti sinergie e connessioni tra imprese private e l’università in particolare la Politecnica dellle Marche. La sua improvvisa scomparsa è un perdita per tutti noi». Nelle Marche era presidente dell'Associazione italiana direttori del personale e non mancava mai nell'impegno di trasformare la sua sfortuna in una narrazione positiva, di stimolo per il prossimo. «Ci eravamo conosciuti a una manifestazione in piscina a Fabriano - ricorda Tarcisio Pacetti, ex presidente del Panathlon di Ancona - ed era nato subito un bel rapporto di collaborazione. Aveva partecipato a un paio di iniziative a Falconara dove, insieme all'ex pallavolista Andrea Lucchetta, aveva parlato della forza di reagire alle vicende negative che possono capitare. Insieme avevano organizzato un seminario per giovani industriali a Macerata con Giampaolo Montali, ex allenatore dell'Italvolley e della Maxicono Parma».

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