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Cronaca Fabriano

Terremoto: il ministro Barca a Fabriano loda le buone pratiche

Il ministro per la Coesione territoriale: " Una ricostruzione che ha consentito di mantenere insieme le persone sul territorio". Spacca: " Un risultato record per l'Italia"

Sulla ricostruzione post terremoti "non c'é stata, in Italia, una capacità sistematica di sedimentare e attingere dalle esperienze precedenti gli elementi più interessanti per offrirli alla riflessione". Così il ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, che prima di raggiungere l'Aquila ha visitato Fabriano e la frazione di Belvedere, colpite dal terremoto del 1997.
"C'é un accumulo di conoscenza - ha osservato Barca -, e la stessa ricostruzione dell'Aquila ha dimostrato per alcuni settori (ad esempio per le seconde case) di sapere apprendere dai terremoti precedenti". Ma ciò deve avvenire "in maniera sistematica in tutte le situazioni, tenendo conto dei successi e degli insuccessi delle esperienze precedenti". Nelle Marche, come in Umbria, ha continuato il ministro, "abbiamo assistito a una ricostruzione che ha consentito di mantenere insieme le persone sul territorio. Sono state adottate soluzioni semplici e rapide, che hanno valorizzato la responsabilità dei sindaci".

IL TERREMOTO NELLE MARCHE. Ventiduemila edifici privati, 2.385 edifici monumentali e 1.336 edifici pubblici danneggiati, 341 infrastrutture compromesse, 213 dissesti idrogeologici, 3.687 abitazioni private evacuate. Nonostante questi numeri, dieci anni dopo il sisma del 1997, ha ricordato il presidente Gian
Mario Spacca al ministro.
Un risultato "record" per l'Italia, frutto di "una larga condivisione delle procedure e di grande coesione sociale". In trasparenza e senza infortuni nei cantieri.
Un modello che potrebbe essere utile anche per la gestione del dopo sisma in Emilia. Mario Conti, all'epoca responsabile del coordinamento amministrativo della ricostruzione, ne ha illustrato gli aspetti essenziali: tutte le strutture della Regione mobilitate ("non abbiamo costituito un unico Ufficio terremoto"), due sportelli operativi sul territorio (a Fabriano e Muccia, nel Maceratese, per essere vicini ai cittadini),
delegificazione delle procedure ("atti amministrativi scritti insieme agli enti locali"), un conto vincolato (tracciabilità bancaria della documentazione di spesa), finanziamenti sulla base dei fabbisogni di cassa coerenti alle esigenze effettive.
"Ciò che ci ha differenziato dall'Umbria, con la quale abbiamo condiviso questa esperienza drammatica - ha concluso Spacca - sono state le modalità operative adottate. Rispetto alla loro ricostruzione, gestita con leggi dell'Assemblea legislativa, noi abbiamo proceduto con 'leggi cornice' emanate dal Consiglio, applicate poi con atti amministrativi che hanno garantito una maggiore flessibilità di gestione e appropriatezza rispetto alle diverse situazioni dei territori".

Fonte: ANSA
 

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