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Cronaca

Occupy Ancona: l’indignazione contagia il capoluogo

Studenti, operai, disoccupati, precari, immigrati. Ecco le voci della protesta di sabato pomeriggio a Piazza Roma contro il Governo Monti

La protesta contro il Governo Monti contagia anche Ancona. Gli indignati del capoluogo si sono dati appuntamento sabato pomeriggio ad Occupy Ancona, la manifestazione di protesta contro il governo promossa dall’Assemblea Permanente Movimenti Marche, la neonata rete regionale, alla sua prima uscita pubblica, che raccoglie il dissenso di Fiom, centri sociali, collettivi studenteschi, esponenti delle battaglie territoriali ambientaliste e singoli cittadini.

A testimoniare, infatti, la loro indignazione, proprio nel bel mezzo dello struscio del sabato e nel pieno dello shopping natalizio, oggi pomeriggio, accampati nei gazebo di piazza Roma allestiti per l’occasione, c’erano studenti, operai, precari, disoccupati, cassa integrati e immigrati, ognuno con la propria storia e le proprie motivazioni, ma tutti indignati. A parlare per loro gli striscioni che tengono in mano: “Save school not banks”, “no alla violenza”, “in fabbrica, in ufficio, a scuola, a casa, senza diritti siamo solo schiavi”, “il cantiere navale cuore e storia di Ancona. Facciamolo vivere”. Anche il grande gioco del “Montiopoly” allestito in piazza Roma parla chiaro: “a questo gioco perdi sempre tu” dice Monti, ritratto al centro del gioco.

“Nel 2012 sarei dovuto andare in pensione – commenta Amorino Carestia, lavoratore ormai prossimo alla pensione, ieri sceso in piazza, affianco a studenti e immigrati - con questo giochetto che ci ha riservato il Governo Monti dovrò aspettare ancora altri due anni”.

17 dicembre, Piazza Roma: Occupy Ancona!



Il no alla violenza arriva, invece, dagli extracomunitari, proprio a pochi giorni dalla terribile strage di Firenze:  “siamo qui per lavorare e lo facciamo onestamente, meritiamo lo stesso rispetto che viene riservato agli italiani immigrati in altri paesi” -  ha commentato Fall Pape, immigrato nigeriano in piazza Roma per esprimere solidarietà nei confronti di quanto accaduto a Firenze  e per gridare il suo dissenso.

L’indignazione ad Ancona cavalca l’onda della crisi, si scaglia contro il Governo, ma non trascura le tematiche locali: “Lavoro, acqua, ambiente, precarietà e diritti civili. Sono queste le tematiche attorno a cui ruotano la nostra protesta”,  ha dichiarato Roberto Cenci,  tra gli organizzatori dell’iniziativa.   Dal no al rigassificatore della raffineria Api al caso Fincantieri, passando per la protesta dei movimenti per l’acqua, l’indignazione anconetana corre su varie direttrici. “Siamo qui per sondare il sentimento della gente -  commenta Cenci - La nostra critica nei confronti delle logiche speculative è propositiva, punta ad una visione di società  che ruota attorno al concetto di bene comune, collettivo e condiviso”.

Silvia Barchiesi


 

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